Strangolata e lasciata in un campo
Un paio di sandali di velluto blu con due fiocchi, pantaloni «a pinocchietto» blu con risvolto fucsia e una maglietta rosa. Era vestita in modo casual ma ricercato, la sconosciuta trovata a Riano morta per soffocamento. E proprio quei sandali sono stati il suo ultimo acquisto, domenica in mattinata, in un negozio del centro storico della Capitale, a ridosso di via del Corso. A stabilire la morte per strangolamento è stato l'esame autoptico, eseguito presso l'Istituto de La Sapienza di Roma. Ora, i carabinieri di Bracciano e del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia, coordinati dalla Procura di Tivoli, indagano per omicidio. La donna era stata trovata priva di vita lunedì sera, su un terreno agricolo isolato in località Pian dell'Olmo, da un uomo che passava di lì a cavallo. La sua identità rimane ancora ignota: le impronte digitali, prelevate dai militari, non hanno fornito riscontri utili. Capelli biondo-rame lunghi fin sulle spalle, mossi, dell'età apparente tra i 35 e i 40 anni, alta circa un metro e 70 cm. E proprio le foto scattate al cadavere sono state studiate fin nei più piccoli dettagli anche dai carabinieri del comandante provinciale di Roma, il generale Vittorio Tomasone, in relazione alla scomparsa di un'altra donna di Roma, di cui riferiamo nella pagina a fianco. Niente borsetta, né collane o anelli. Sul collo i segni di violenza, tumefazioni varie al volto e quei pantaloni abbassati che hanno subito portato gli investigatori a pensare ad uno stupro, forse, a questo punto, solo tentato. Secondo i primissimi riscontri autoptici infatti, non ci sarebbero segni di violenza sessuale evidenti e si attende il tossicologico per stabilire se la donna sia stata drogata. Il medico legale avrebbe fissato l'ora della morte nella serata di domenica. A Riano intanto non si parla d'altro. I carabinieri hanno ascoltato alcuni testimoni, cittadini del luogo, che hanno incrociato la donna lungo le vie della località: secondo i racconti, la vittima parlava italiano e non era del posto. Forse fatale le è stato l'appuntamento con qualcuno che lei conosceva e che non ha avuto timore di seguire fino al terreno in cui è stata massacrata. Un luogo conosciuto in zona dove si appartano sia clienti e prostitute che coppiette.