Le delibere last minute nelle Asl romane
Cioèper le tasche dei cittadini del Lazio, che per il deficit sanitario già pagano le tasse più alte d'Italia. Anche perché le operazioni discutibili nelle Asl non mancano. Nella RmE, carte alla mano, sono 34 le delibere approvate dall'ex dg Pietro Grasso negli ultimi tre giorni di mandato, dal 28 al 30 giugno. Dentro c'è di tutto: rinnovi di convenzioni, autorizzazione a partecipare a convegni, la proposizione di due querele contro altrettanti quotidiani, affidi di incarichi in via provvisoria, assunzioni, collaborazioni a personale informatico nonostante esistano eccellenti professionalità interne. La delibera 495 del 30 giugno, inoltre, aggiorna la «graduazione degli incarichi dirigenziali» aumentando il valore dei punti per l'area medica e per quella tecnica, professionale e amministrativa. Di fatto i punti aumentano di 451, 484 o 494 euro a seconda dei casi, un sostanzioso aumento di stipendio rispetto a quanto stabilito due anni prima dalla delibera 751 del 6 agosto 2008, nonostante l'ex commissario Guzzanti il 4 febbraio scorso si sia premurato di sospendere la modifica degli atti aziendali. Ma non finisce qui. Alla scadenza del mandato, le funzioni di dg sono state assunte dal direttore sanitario Mauro Goletti, in ferie fino al 14 luglio. Fino a quando cioè non arriverà il commissario. C'è poi la storia del direttore d'area che si vede notificare un procedimento disciplinare culminabile nel licenziamento mentre è in ferie cinque giorni prima della scadenza del mandato del dg e che grida al regolamento di conti interno. Per il momento, quel dirigente dovrà lasciare la propria stanza a un esterno incaricato con affido diretto d'eseguire un contratto global service per una retribuzione di 34 mila euro netti. La delibera d'incarico è controfirmata dal sostituto del dirigente sotto inchiesta, che però firma come facente funzioni. Daniele Di Mario