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Da «Amico bus» a inferno dei disabili

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Cinqueeuro di ticket per un viaggio Roma-Palestrina sul pulmino dei disabili senza aria condizionata. E il servizio «AmicoBus» si trasforma in un nemico dei portatori di handicap che usano i mezzi di trasporto della Provincia. L'inferno comincia mercoledì mattina alle 9.30, quando il pulmino prenotato con i canonici quattro giorni d'anticipo arriva sotto casa di Roberta Sibaud, 50 anni, responsabile della Tutela delle disabilità de La Destra. «Vengo accolta dall'autista già trafelato e sudato - racconta Sibaud - e scopro che anche oggi, per l'ennesima volta i pulmini di AmicoBus, ex Più Bus il fiore all'occhiello della giunta Gasbarra e ora della giunta Zingaretti, sono sempre più fatiscenti e privi di aria condizionata». Fa caldo. È dall'alba che i tg impartiscono consigli per affrontare l'afa a chi sta male, suggerendo di sostare in luoghi refrigerati. Ma Sibaud non può rinunciare al viaggio che si preannuncia infernale. Deve andare alla Itop a Palestrina, la sanitaria che finalmente sostituirà un componente importante della sua carrozzina elettrica. Sale sul mezzo affranta e s'attacca al cellulare. «Telefono al numero verde 800055333 - spiega - il call center della ditta Schiaffini capogruppo dell'Ati, vincitrice dell'appalto per la fornitura degli autisti e della manutenzione dei pulmini di proprietà della Provincia, ma mi rispondono di rivolgere le mie rimostranze alla Provincia, ma non sanno dirmi come al solito chi ne risponde». Intanto il viaggio si allunga. «C'è traffico - continua a raccontare Sibaud - il mezzo è fermo, non tira un filo d'aria. Finalmente arrivo a destinazione e penso al ritorno che è fissato per le ore 12.30. L'autista mi avvisa che sarà lui stesso con lo stesso pulmino a portarmi a casa». Il calvario non era ancora finito. La testimonianza non è un caso. I consiglieri regionali de La Destra, Francesco Storace e Stefano Bonasorte hanno presentato un'interrogazione in Regioni, «sui mezzi vetusti, mal conservati e inadeguati ad ospitare personi con gravi problemi di mobilità» e che per Storace e Bonasorte devono al più presto essere adeguati al costo del ticket di 5 euro.

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