Dove non arriva la politica può arrivare lo sport.
Insomma,se su intercettazioni, manovra, riforme istituzionali e giustizia centrodestra e centrosinistra restano su posizioni diametralmente opposte, almeno per quanto riguarda le Olimpiadi si riescono a superare gli steccati ideologici. Ieri è stato compiuto, in questo senso, un primo fondamentale passo: in Campidoglio si sono riuniti il sindaco Alemanno la governatrice Polverini e il presidente della Provincia Zingaretti per avviare formalmente le consultazioni e il confronto per definire il comitato promotore della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020 e il suo presidente. Il tempo stringe: come ha spiegato Alemanno, tutto dovrà essere fatto entro i primi di agosto. Tra le ipotesi per la presidenza, il sindaco precisa che sul nome di Alessandro Benetton circolano «solo voci», mentre non tramonta nessuna candidatura, neppure quella di Gianni Letta. In ogni caso, bisognerà ascoltare i consigli sia del Cio sia del Coni. Alemanno ha poi assicurato che «tutti saranno coinvolti nella scelta», inclusi gli ex sindaci Rutelli e Veltroni. Perché l'appuntamento olimpico è troppo importante per essere fallito a causa di chiusure di tipo politico. E sulla necessità di membri del comitato «condivisi» si è espresso anche Zingaretti, che ha parlato di un incontro «finalmente utile».