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Via un altro campo nomadi

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Il piano Alemanno sceglie le quattro aree: «Saranno lontane dai centri abitati»

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.I 350 abitanti saranno spediti nei campi di Castel Romano nel Municipio XII, River (XX) e Salone (VIII). Chiusa l'operazione La Martona, toccherà ai nomadi di Tor de' Cenci (stesse destinazioni anche per loro) e via Marchetti. Entro metà 2011 è previsto lo sgombero degli insediamenti di via Baiardo, Foro Italico e Monachina. Il piano del Comune prosegue al galoppo. Ieri il sindaco Gianni Alemanno ha tenuto una riunione in Campidoglio con il «team» che gestisce l'emergenza nomadi. Al tavolo, l'assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso, i presidenti delle commissioni interessate Giordano Tredicine, Giorgio Ciardi e Fabrizio Santori, il comandante dei vigili Antonio Di Maggio e il soggetto attuatore del piano Angelo Scozzafava. Alemanno ha spiegato che le quattro aree dove saranno trasferiti i nomadi sono state ufficialmente scelte dalla prefettura tra otto opzioni. Quali siano è ancora top secret, in attesa di prendere gli ultimi accordi con i rappresentanti degli insediamenti. Di sicuro tre aree dove sorgeranno i campi sono nuove. Un quarto campo ora non autorizzato sarà costruito ex novo. Sarà ampliato quello di via Barbuta (Municipio X) che accoglierà 200 nomadi in più (oggi sono 480). Altro dato certo: i cantieri, spiegano Alemanno e Belviso, apriranno a settembre e dureranno 4-5 mesi. Inoltre, assicura il sindaco, «i nuovi campi saranno lontani dai centri abitati e non saranno realtà confuse e disordinate, ma luoghi sicuri. I territori che li ospiteranno verranno premiati, con una particolare attenzione per servizi ed eventuali conflittualità». L'obiettivo è portare a termine lo sgombero col minimo impatto sociale e costruire i nuovi campi in totale sicurezza. È per questo che ieri, negli uffici del terzo piano del Dipartimento V, il Comune ha costituito un «Gruppo di coordinamento e garanzia piano nomadi». 46 associazioni supporteranno la popolazione rom e l'amministrazione nelle operazioni di ricollocamento e chiusura dei campi. «Le associazioni - spiega Tredicine - organizzeranno delle attività nelle aree. E traghetteranno i nomadi verso un sistema di amministrazione interno, fino all'elezione di un presidente e un suo vice per ogni area». A fine operazione i campi a Roma saranno nove: Cesarina, Gordiani, Salone, Castel Romano, Candoni, River, Cesare Lombroso, La Barbuta e i tre campi, per ora, segreti.

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