San Camillo senza rianimatori
Tutti i casi gravi del policlinico Tor Vergata dirottati al San Camillo. Ma nel famoso nosocomio su via Gianicolense ci finiscono anche i pazienti trasportati in elicottero all'Umberto I perché non ha la piazzola e persino le urgenze del Campus Biomedico. Eppure i rianimatori scarseggiano, ne mancano 7 su 25 al Pronto soccorso e nella Sala Urgenze, 19 in tutto l'ospedale. É la denuncia presentata in Procura ieri dagli anestesisti durante il sit-in dei medici Anaao. E portare a casa la pelle dopo un incidente automobilistico o un tuffo azzardato, sarà più difficile senza un numero adeguato di anestesisti al pronto soccorso, riamimazione e sala operatoria d'urgenza. Perché un medico decotto, «alla 18esima ora di servizio è anche un medico che sbaglia di più. E chi ci rimette è il paziente» ha ammesso Bruno Schiavo delegato aziendale. L'alternativa è sopprimere una guardia. E questo è impensabile. L'appello dell'Anaao, ieri mattina durante il sit-in «3 P Day» (Pronto soccorso-Posti letto-Precariato), è stato rivolto al presidente della Regione Lazio e commissario per la Sanità, Renata Polverini, «affinché attui un intervento urgente per risollevare le sorti del San Camillo», ha spiegato il Segretario Anaao Assomed per il Lazio, Donato Antonellis. L'Anaao ha riferito che «i 187 pazienti che nel 2005 hanno sostato nel Pronto Soccorso del San Camillo oltre le 15 ore sono diventati quasi 4 mila nel 2009 e, se si confermerà il trend attuale, diventeranno 6 mila alla fine del 2010 e, fra loro, circa 2 mila persone malate attenderanno un posto letto per oltre 24 ore. Inoltre gli accessi in codice rosso sono quasi triplicati dal 2005 ad oggi». «Solo questa mattina (ieri, ndr) - ha detto il segretario aziendale Anaao Assomed al San Camillo Forlanini, Bruno Schiavo - ci sono 28 persone in attesa di ricovero e alcuni di loro lo attendono da tre giorni». Essendo venuti a mancare molti precari, in alcuni dipartimenti - prosegue il sindacato - «gli infermieri di ruolo sono stati costretti in servizio per coprire fino a tre turni (per un totale di 13 ore) per tre giorni consecutivi. Inoltre tutti gli interventi di neurochirurgia (di solito 60 al mese) programmati per luglio e agosto sono saltati e non si sa quando riprenderanno, se la situazione rimarrà questa».