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«Parevano petardi, ci siamo nascosti in negozio»

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«Sembravanopetardi. Ci siamo nascosti nel laboratorio». Parlano i gestori della pasticceria di via Cornelia all'angolo con via Bistagno, uno dei tre negozi che nell'ora dell'omicidio di Carmine Gallo, alle 10 del mattino, erano aperti. Fa ancora paura quella domenica mattanza. «Noi qui non abbiamo visto niente - dicono ancora in pasticceria - non volevamo certo rischiare». Nella pizzeria acccanto stessa cosa: «Abbiamo sentito i colpi, sembravano petardi. Avevamo aperto da poco, stavamo ancora sistemando alcuni rifornimenti e non ci siamo accorti di niente, solo dei botti, quelli dì». E al bar dove il boss era andato a prendere il caffè? «Era un tipo gentile - ricordano - educato. Si vedeva in zona da qualche mese. L'auto? , ci siamo nascosti». All'ora di pranzo il bar ha abbassato le serrande. «L'omicidio avvenuto in pieno giorno a Montespaccato - commenta il delegato del sindaco per lo Sviluppo delle perifere, Samuele Piccolo - ripropone il problema della presenza di malviventi provenienti da altre regioni e che trovano rifugio nelle periferie. Occorre intensificare la già importante opera di prevenzione e repressione delle forze di polizia». F.D.C.

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