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Centurioni del Colosseo solo con le carte in regola

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Eil suggerimento approda in Campidoglio. Vagliare la possibilità di presentare in Consiglio un'interrogazione per regolamentare «quei loschi e tristi figuri chiamati centurioni che estorcono denaro ai turisti in cambio di fotografie». Questa la descrizione fatta da Andrea Buccolini, responsabile delle relazioni esterne del «Gruppo Storico Romano», arrivata sul tavolo del Presidente della Commissione Cultura, Federico Molliconi. La Gsr è l'associazione di rievocazione storica nata nel 1994, senza scopo di lucro, che ha come missione quella di rievocare in Italia e nel mondo i fasti della Roma imperiale. Un gruppo, con tanto di proseliti anche su Facebook, che «crede in Roma come un ideale». Lo stesso, per intenderci, che da otto anni organizza in grande stile i festeggiamenti del Natale di Roma, che quest'anno ha contato 1.800 rievocatori e ha fatto registrare la presenza di oltre 120.000 persone, ricevendo messaggi di benemerenza anche dalla Presidenza della Repubblica. Niente a che spartire, insomma, con i «centurioni del Colosseo», gli abusivi mascherati da gladiatori romani, oltre 200 in tutta la città, che incantano i turisti della Capitale con foto fatte pagare a prezzi d'oro. Oramai, dice Buccolini, «il biglietto da visita dei nostri più famosi monumenti: pagliacci in costume, senza il minimo accorgimento di carattere filologico e decoro personale, che evadono il fisco con i proventi della loro pseudo-attività». In che modo procedere alla regolarizzazione è presto detto: avvalersi di associazioni di rievocazione storica, come appunto il Gsr, che, «possedendo nel loro Dna l'amore per Roma», sotto l'attenzione della Commissione e con l'ausilio della Sovrintendenza, potrebbero «in altro modo» essere la calling card dei monumenti della Città Eterna. «Inoltre, essendo dei volontari, potrebbero far pure confluire nelle casse del Comune i proventi delle attività a servizio del buon turismo. Sindaco, pensaci».

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