Mancano quattro custodi Niente Colosseo notturno
Arischio l'apertura notturna del Colosseo. Le luci dell'entrata del simbolo della Capitale potrebbero restare spente, oltre il normale orario di visita, contrariamente a quanto annunciato giorni fa. Il motivo è l'opposizione dei dipendenti, che si rifiutano di lavorare. La trattativa con i sindacati del personale interno alla soprintendenza archeologica di Roma, per l'apertura sotto le stelle, non arriva a un accordo e continua a slittare da settimane. Su 35 custodi ne servirebbero solo 4. Ma non se ne trova uno disposto a lavorare per organizzare il servizio. Chi sta cercando di risolvere il rompicapo è la direttrice del Colosseo, Rossella Rea. «L'unica soluzione per consentire l'apertura notturna del Colosseo è ricorrere al personale della società concessionaria, la Pierreci. A questo punto - spiega Rea - col personale interno ci siamo resi conto che non ce la facciamo e rischiamo di far slittare troppo a lungo l'annunciata apertura». È per questo che la direttrice ha spedito una richiesta scritta al soprintendente Proietti, in cui chiede di acconsentire l'apertura dal 10 luglio con personale Pierreci: «È l'ultima carta rimasta a disposizione oppure non se ne farà nulla», si rammarica Rea. Il problema del Colosseo, ma come lo è per altri siti archeologici, è il personale di custodia. L'organico è infatti in calo. Il personale è poco, denuncia la direttrice, «e con la prospettiva di diminuire perché non possiamo fare assunzioni nuove che sostituiscano chi va in pensione». Se entro l'inizio della prossima settimana non si troveranno quattro custodi pronti ad «accendere» il Colosseo di notte, l'Anfiteatro Flavio resterà al buio un'estate intera.