Gay pride a rischio flop per le troppe diserzioni
Davveroil Gay Pride di quest'anno rischia di essere ricordato come quello delle polemiche a dispetto dello slogan «ogni bacio è come una rivoluzione». Non ci sarà il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli per «un dissenso democratico verso le modalità e i contenuti del pride». Altre cinquanta associazioni s'allineano alle posizioni del Circolo Mieli. E perfino il Pri, unico partito di centrodestra presente alla manifestazione dell'anno scorso e attivo nelle battaglie per i diritti civili, non scenderà in una piazza che sembra ormai «un campo di battaglia tra le associazioni gay» come ha spiegato Vito Kahlun, responsabile delle politiche giovanili del Partito repubblicano italiano. E mentre il Secolo d'Italia invita Silvio Berlusconi ad aprire le porte di Palazzo Chigi alla manifestazione di orgoglio omosessuale sull'esempio del premier Tory, David Cameron a Londra, il sindaco Gianni Alemanno ha già annunciato che «il Gay pride ha tutto il mio rispetto ma che è portatrice di istanze che non condivido come il matrimonio tra gay». Una premessa necessaria per spiegare che lui comunque non andrà alla manifestazione ma che da parte sua «ci sarà la massima collaborazione perché si svolga regolarmente». Le lesbiche, gay e trans che sfileranno, invece, chiederanno ad Alemanno di celebrare da sindaco un matrimonio tra una coppia lesbica o tra una coppia gay. Ancora una grana: il governatore del Lazio Renata Polverini aveva fatto sapere: «Se mi invitano deciderò». Gli organizzatori del Roma di rimando hanno sottolineato che non fanno inviti: «Se viene siamo ben felici, ma la decisione è di non rincorrere la politica e le istituzioni, a cui non abbiamo fatto inviti formali». Ci sarà, comunque, l'assessore alle Politiche Culturali della Provincia Cecilia D'Elia. Boicottaggio o meno sono già tanti i personaggi illustri che hanno aderito alla manifestazione: dal governatore della Puglia Nichi Vendola a Vladimir Luxuria, da Paola Concia a Elio Germano. Ma la paura del flop comunque c'è. N. P.