Venti milioni per salvare la spiaggia
A Ostia la spiaggia sta scomparendo. Le mareggiate dei giorni scorsi hanno fatto arretrare la battigia di cinquanta metri, le cabine degli stabilimenti sono divenute palafitte e c'è il rischio che le onde raggiungano presto il lungomare. A lanciare l'allarme sono Sib e Fiba, i sindacati che riuniscono i gestori degli stabilimenti balneari. «Negli ultimi quattro anni non è stata fatta nessuna manutenzione e l'erosione ha portato via tonnellate di sabbia», spiega Fabrizio Fumagalli, presidente del Sib Lazio. «Perdipiù c'è una nave-draga ferma al canale dei pescatori che dovrebbe intervenire ma mancano le autorizzazioni. Il Comune di Roma ci ha promesso che sarà operativa entro quindici giorni. Nel frattempo dopodomani partirà il miniripascimento effettuato dal XIII Municipio». La sabbia che le correnti marine depositano a nord del canale verrà spostata sud con l'aiuto di pompe montate sui moli. «Un metodo che non risolverà il problema dell'erosione e creerà soltanto una buca nel fondale perché occorrono opere di più ampio respiro», afferma Renato Papagni, presidente dell'Assobalneari. «Per restaurare il litorale di Ostia servono 20 milioni di euro. Ne abbiamo già parlato con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, al quale abbiamo chiesto che vengano realizzate lungo 12 dei 18 chilometri di costa, quelli davanti all'abitato, le barriere sommerse nei tratti dove non vennero costruite nel 1989. Quelle vecchie, poi, andranno restaurate, hanno funzionato e frenato l'avanzata del mare». Per il tratto di costa compreso tra il canale dei pescatori e lo stabilimento La Marinella la Giunta Marrazzo ha stanziato in bilancio 5 milioni 600mila euro, prevedendo però la posa di «pennelli» in roccia e scogli perpendicolari alla spiaggia. Che non piacciono agli imprenditori balneari. «Aumenteranno l'erosione a sud», sottolinea Fumagalli. Quindi? Meglio le barriere soffolte oppure il ripascimento morbido. Come l'ultimo intervento di ricostruzione della spiaggia effettuato nel 2005, quando con una speciale imbarcazione vennero prelevati un milione e mezzo di metri cubi di sabbia dai fondali al largo di Anzio, poi riversati sull'arenile di Ostia. Un intervento utile, secondo i gestori dei 63 stabilimenti del Lido, «ma avrebbe dovuto essere seguito dalla manutenzione: 70mila-80mila metri di sabbia da riversare ogni anno lungo la costa per contrastare l'erosione, come avviene in Brasile per Copacabana e in California per Malibù». «Il ripascimento non serve soltanto agli stabilimenti balneari ma all'intera economia di Ostia che sul turismo è basata - sostiene Ruggero Barbadoro, presidente della Fiba Lazio - Se ci sono belle spiagge i visitatori vengono più volentieri e anche Ostia ne guadagnerà».