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Il Papa dalla Madonnina Dopo il crollo torna la luce

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Con la benedizione del Santo Padre della Madonnina di Monte Mario, restaurata dopo il crollo dell'ottobre per un nubifragio, Maria Salus Populi Romani rinnova quel patto di protezione della Città suggellato negli anni della Guerra, e restituisce a Roma il suo orizzonte  naturale. Una festa che ha visto affluire al Don Orione sulla Camilluccia, migliaia di romani felici di rivedere svettante verso il cielo e benedicente sulla città, un simbolo al quale sono legati e salutare Benedetto XVI, arrivato a bordo di una Lancia scoperta per salutare la folla. Molti i bambini che hanno "liberato" palloncini gialli e bianchi al suo passaggio mentre il coro intonava l'Ave Maria.Presenti il sindaco Gianni Alemanno con la moglie Isabella, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e il governatore del Lazio Renata Polverini e i vertici dell'Acer con il presidente Eugenio Batelli che hanno restaurato la colossale scultura con la Sovrintendenza comunale. Mentre il Rotary International Distretto 2080 ha contribuito al completamento della doratura.   A fare gli onori di casa don Flavio Peloso, superiore generale del Don Orione che ha espresso «grande gioia per la presenza del Santo Padre» e ricordato in breve le vicende all'origine della sacra immagine: un voto fatto nel '43 da un gruppo di orionini alla Madonna se Roma fosse stata risparmiata dai bombardamenti. A quella promessa si aggiunsero oltre un milione di romani e, finita la guerra, il voto fu mantenuto, e la statua fu realizzata da Arrigo Minerbi un ebreo salvato insieme alla famiglia dall'Opera di Don Orione. Ed è questo filo che lega eventi storici, devozione popolare, impegno solidale e civile che la Madonnina di Monte Mario diventa un riferimento. Non solo geografico. «La nostra città - ha detto Alemanno al Papa, dal quale ha ricevuto in diretta gli auguri per San Giovanni - «è legata in maniera speciale alla Madonna, penso alla devozione per il Divino Amore, all'8 dicembre e alle tante edicole votive in ogni angolo di Roma antica e moderna. Da essa trarremo la forza per affrontare i tanti problemi difficili del nostro tempo e per dare solidarietà a tutti i cittadini». Da ieri dunque chi alzerà lo sguardo verso la Collina di Monte Mario, se lo vuole, ritroverà Maria. E come ha detto il sovrintendente Umberto Broccoli «Da oggi non siamo più orfani».

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