Mazzette per lavori stradali
Mazzette nella Capitale in cambio di appalti. Un ingegnere e due geometri dell’ufficio tecnico dell’VIII Municipio indagati per concussione. I tre funzionari gestivano le gare di manutenzione di strade, asili e ristrutturazioni negli edifici comunali. Secondo la procura avrebbero chiesto agli imprenditori ingenti somme di denaro in cambio della concessione dei lavori. È iniziato tutto un anno fa, quando alcuni imprenditori si sono rivolti ai vertici dell'Amministrazione comunale per lamentarsi del malaffare in Municipio. Si tratta dei titolari di aziende che avevano più volte partecipato alle gare gestite dall'ufficio tecnico. Il Campidoglio ha subito incaricato i vigili urbani dell'VIII Gruppo, diretti dal comandante Antonio Di Maggio, di avviare le indagini sulle presunte mazzette. In questi mesi sono stati analizzati tutti i costi dei lavori che venivano eseguiti soprattutto dalle ditte che si occupano di manutenzione stradale. Ieri mattina all'alba, su ordine del pm Pietro Giordano, è scattato il blitz tra Torre Angela e Borghesiana. Alle 5 in punto, 94 agenti della Municipale hanno cominciato a bussare alle porte degli uffici e delle abitazioni dei tre indagati. Sono state perquisite anche le sedi delle dieci società che hanno partecipato ai lavori indetti dall'ufficio tecnico. Gli investigatori, dall'analisi dei conti e dei depositi presso banche e uffici postali, avrebbero già scoperto un «voluminoso giro di affari illecito». Nel blitz sono state sequestrate centinaia di documenti e passati al setaccio appunti, agende, computer, supporti magnetici e tutto quanto possa dimostrare che effettivamente erano state chieste tangenti per «oliare» gli appalti pubblici. Nel corso delle varie perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato anche venti quadri di altissimo valore, tra cui Guttuso e Cascella. Il comandante dei vigili urbani, Angelo Giuliani, si è complimentato con Di Maggio e con i suoi uomini e ha espresso «grande soddisfazione per come il Corpo della polizia municipale può rappresentare per l'Amministrazione un valido punto di riferimento nel garantire legalità e trasparenza». Il sindaco Alemanno lo considera «un grande risultato, la conseguenza del nostro impegno per la moralizzazione delle istituzioni». In Municipio il minisindaco Massimiliano Lorenzotti preferisce non commentare e aspetta fiducioso «l'esito delle indagini» convinto che «la magistratura farà chiarezza».