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Tor Bella Monaca come Scampia

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Tor Bella Monaca come Scampia. I palazzi nella periferia della Capitale «organizzati» come quelli nel quartiere napoletano. Gli abitanti di queste due zone avevano lo stesso obiettivo: difendersi dalle forze dell'ordine. Come? mettendo muri e cancellate nelle zone condominiali degli stabili per impedire a carabinieri e polizia di mettere il naso nelle loro attività illecite. Anche se loro, gli abitanti del palazzone che si trova in via dell'Archeologia, respingono con fermezza quest'accusa. «Quei cancelli ci servivano soltanto per difenderci dai ladri e per evitare l'occupazione dei nostri appartamenti nei periodi in cui non ci siamo». Una scusa che però non ha evitato una raffica di denunce da parte dei carabinieri contro alcuni abitanti del palazzo per invasione di edificio e deturpamento di edifi pubblici. Nel corso del blitz è stato anche fermato un uomo con l'accusa di riciclaggio. Il bilancio definitivo è stato quindi di 13 denunce, un fermo, abbattuti nove cancelli e due muri e la segnalazione alla prefettura di un inquilino come consumatore di sostanza stupefacente. L'operazione, condotta con l'ausilio anche di un elicottero, è stata condotta da circa 80 uomini, tra carabinieri, coordinati dal capitano Giuseppe Iacoviello, e vigili del fuoco nell'edificio composto da sette piani e circa 50 appartamenti. Durante i controlli, è stata scoperta anche la «stanza della droga», dove i militari hanno trovato un divano, mobili, siringhe, pipe per fumare il crak e tutto l'occorrente per consumare la droga. Insomma, i tossici compravano e consumavano nello stesso posto. Quella di ieri, comunque, è soltanto l'ultima operazione dei militari a Tor Bella Monaca. Già ad ottobre, infatti, sempre in un palazzo in via dell'Archeologia, avevano abbattuto 15 cancelli e arrestato diversi inquilini per spaccio.

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