Il Papa benedice la Madonnina crollata Monte Mario festeggia il suo ritorno
{{IMG_SX}}Benedetto XVI ha reso omaggio questa mattina ad una statua-simbolo di Roma, la Madonnina di Monte Mario, memoria di un voto contro le violenze della seconda guerra mondiale, tornata a sovrastare la città il 15 giugno scorso dopo otto mesi di restauri. L'ARRIVO DEL PONTEFICE - Il Papa è giunto al Centro don Orione, sede della Piccola opera della divina provvidenza che offre ospitalità a ragazzi disabili e svantaggiati e altre numerose attività intorno alle 10:30, accolto da una piccola folla di operatori, utenti e gente del quartiere. Ha salutato da un'automobile scoperta un gruppo di bambini che al passaggio hanno gridato "viva il Papa" e hanno lasciato andare palloncini bianchi e gialli. Ad attenderlo, sotto un piccolo palco eretto per l'occasione nel parco del Centro, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Regione, Renata Polverini e quello della Provincia, Nicola Zingaretti. Presenti anche il vicario di Roma, card. Agostino Vallini e il ministro per le politiche europee Andrea Ronchi. Il Superiore della Piccola Opera della Divina Provvidenza, don Flavio Peloso, ha rivolto un breve omaggio al Papa, al quale - ha ricordato - il don Orione dedica oggi anni, il 24 giugno, una festa. «La presenza di vostra santità - ha detto don Peloso - rinnova la partecipazione accorata e devota di Pio XII alle vicende che furono all'origine di questa sacra immagine» e restituisce ai romani quel binomio che fa del Papa e della Madonna «due discrete e potenti forze spirituali nella promozione del bene religioso e civile della città». SIMBOLO DI PACE - Il Papa, che ha aperto il suo discorso facendo gli auguri di onomastico al sindaco Alemanno e ringraziandolo per il concerto in suo onore il 29 giugno in Campidoglio, ha quindi sottolineato «l'affetto per il Papa dell'intera città di Roma» e ha ricordato la storia della statua, nata da un voto condiviso dal «venerabile Pio XII» il 4 giugno del 1944, giorno nel quale avvenne la liberazione di Roma, miracolosamente senza alcun spargimento di sangue. Papa Ratzinger ha ricordato, nell'occasione, che oltre alla statua, i romani promisero opere di carità, una carità che - ha detto - non deve ridursi a «un gesto filantropico» ma «restare sempre tangibile espressione dell'amore provvidente di Dio». Occorre perciò - ha aggiunto - accompagnarle con una «vita spirituale autentica e santa». Un auspicio ribadito nel corso di una breve visita al vicino monastero di Santa Maria del Rosario, che ospita suore domenicane di clausura. Il Papa, condividendo con loro la preghiera, ne ha elogiato il sostegno non solo alla «purificazione personale» ma a quella della Chiesa, «perchè possa comparire pura e santa al cospetto del Signore», senza dimenticare «le necessità spirituali e materiali di tanti fratelli in difficoltà». ALEMANNO SUL CROLLO- Un crollo «vissuto quasi come un lutto - ha dichiarato il sindaco presente alla benedizione della statua - che ha provocato un vasto moto di affetto e devozione da parte di tutta la città che si è tradotto con la richiesta di rivedere subito la statua benedicente al suo posto» e per questo il sindaco ha ringraziato la sovrintendenza ai Beni archeologici del comune di Roma e l'Acer che hanno raccolto l'invito e hanno contribuito al restauro. Dal primo cittadino parole di ringraziamento per Benedetto XVI, la cui presenza «assume un grande significato religioso e civile per tutta Roma». Un'importanza sottolineata ancor di più dal fatto che oggi «sono presenti tutte le autorità ma soprattutto ci sono i cittadini romani accorsi qui a Monte Mario ai piedi della Madonnina per rinsaldare idealmente questo legame tra la Vergine e la città e per testimoniare ancora una volta con affetto e gratitudine la nostra vicinanza a Lei, Santo Padre».