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Condanne ridotte in appello contro Henger e Schicchi

Eva Henger

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Sconto di pena nel processo d'appello a Riccardo Schicchi e all'ex moglie Eva Henger, condannati in primo grado nel 2006 per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di giovani donne italiane e straniere (entrate nel nostro Paese violando le norme sull'immigrazione) rispettivamente a sei anni e a 4 anni e mezzo di reclusione. Questa volta, i giudici della terza sezione hanno fatto cadere il reato associativo, lasciando invariato il resto, e condannato il «manager del porno» a quattro anni e due mesi. Meglio è andata alla Henger: due anni e due mesi più le attenuanti generiche, che in primo grado le erano state negate. Un anno e mezzo di reclusione (invece dei due anni del primo grado) è la pena inflitta ad Andrea Della Verde, ad Andrea Autullo e ad Antonio Licciardello, soltanto in relazione al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di almeno cinque donne.

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