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«Fannulloni fuori dal San Camillo»

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Sos estateLa rivolta dopo il piano del direttore sanitario che taglia 172 posti letto

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.Di infermieri così, abili a metà, inguattati da qualche parte direbbero i maliziosi, eppure con certificazione medica comprovante la patologia, al San Camillo Forlanini ce ne sono 600 su 1.500. Sono i famosi «prescritti con limitazione», sgravati del duro lavoro in corsia e spediti a più leggero incarico in ambulatorio. Ma dopo il piano di tagli di 172 posti letto firmato dal direttore sanitario Diamante Pacchiarini senza confronto - né con i primari né con i sindacati - gli infermieri buoni a metà hanno fatto saltare i nervi anche ai sindacati. Per due ragioni: il personale "decotto" finirà per pesare sugli infermieri abili a tutto, che quest'estate dovranno farsi un mazzo. «Perché se diminuiranno i letti i malati sosteranno per giorni in barella al pronto soccorso - spiega Tommaso Cedroni, delegato Rsu - ma lieviteranno anche i letti in corridoio». Due. Gli infermieri con limitazioni incideranno anche sulle richieste che le Rsu del San Camillo Forlanini presenteranno martedì a Pacchiarini, tra cui il rinnovo dei contratti in scadenza di 58 infermieri. «Andranno a vedere la pianta organica che conta 1.500 infermieri e ci diranno: "ma che volete di più?"» profetizza Achille Lunghi, coordinatore Rsu. «Ma quel numero c'è solo sulla carta - dice - 600 infermieri non sono più in corsia ma negli ambulatori». Chi sono? «Ci sono persone allergiche al lattice, altri che non possono sollevare 5 chili e mi chiedo come facciano a portare a casa le buste della spesa» dice, e si coglie un piglio polemico. Che anche i sindacati vogliano scaricare i furbi? «C'è pure chi s'è sfinito dopo 20 anni di corsia ma qualche lavativo c'è» ammette Lunghi anche se «l'azienda ha mandato tutti a visita e sono in pochi i reintegrati, segno che la patologia c'è». Ma i «prescritti con limitazioni» Lunghi li vorrebbe fuori dall'ospedale. «Si parla di una politica di potenziamento della medicina del territorio. I 600 infermieri potrebbero essere impiegati per potenziare l'assistenza domiciliare o negli ambulatori del territorio». E lunedì il direttore generale Macchitella e il direttore sanitario Pacchiarini andranno a rapporto dalla governatrice del Lazio Renata Polverini. Le Rsu sono ottimiste. «Si tratta di prorogare dei contratti - dicono Bruno Schiavo e Donato Antonellis (Anaao) - Invece il ds ha arbitrariamente portato alle estreme conseguenze il blocco del turnover sopprimendo 172 posti letto».

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