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Banda di tassisti spacciatori con l'aiuto del poliziotto talpa

Polfer (foto GMT)

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Tassisti spacciatori con la copertura di una talpa nella polizia ferroviaria. Un agente in servizio da 19 anni che proteggeva i pusher in cambio di regali. I colleghi hanno iniziato a insospettirsi nel dicembre scorso e due giorni fa sono scattate le manette. In carcere sono finiti due tassisti di Termini di 45 e 43 anni con regolare licenza: erano a capo della banda. In cella anche il loro fornitore di cocaina, già ai domiciliari e trovato in possesso di una pistola con la matricola abrasa Ai domiciliari, invece, il poliziotto traditore di 39 anni (accusato di corruzione, concussione e favoreggiamento), due «galoppini» che spacciavano in discoteca, la compagna e la sorella di uno dei due tassisti. Proprio nell'appartamento di quest'ultima, sulla Casilina, era stata allestita la centrale dello spaccio. Gli agenti della Polfer del Lazio, diretti da Claudio Caroselli, hanno iniziato a sospettare la presenza di una talpa prima di Natale. Quando alcuni tassisti abusivi si sono lamentati che un agente della polizia amministrativa controllava solo alcuni di loro e non metteva il naso negli affari di chi gli faceva regali: telefonini, televisori, computer e play station. La condotta del collega è stata passata ai raggi X e il telefono messo sotto controllo. L'agente è stato anche cambiato d'incarico. Ma non ha smesso di proteggere gli amici tassisti-spacciatori. Per avvertirli dei controlli ha sbirciato anche in alcuni file protetti. Ma non immaginava di lasciare tracce del suo passaggio informatico. Ed ecco che i sospetti hanno preso forma. Fino alla telefonata incriminata a uno dei tassisti: «Attento, domani c'è il blitz». Un avvertimento che ha mandato in fumo un sequestro di più di un chilo di coca. Gli investigatori hanno anche nascosto una cimice in uno dei taxi-corrieri, anche questa tolta grazie a un'altra «soffiata» della talpa. A quel punto la filiera era stata ricostruita: il grossista, i tassisti pusher, i galoppini e la donna a guardia del deposito della droga. I tassisti ricevevano un sms dai clienti. All'apparenza sembrava una semplice chiamata per una corsa. Lo sportello dell'auto bianca si apriva. La droga passava di mano. E il cliente dopo un centinaio di metri scendeva. Lo spaccio avveniva soprattutto a Termini, nel parcheggio di via Marsala, all'aeroporto di Ciampino e in una discoteca del centro. L'altra notte gli agenti della Polfer Lazio, diretti da Marco D'Urso, hanno fatto scattare le perquisizioni e le manette. Anche stavolta, l'ultima, la talpa è riuscita ad avvertire la banda che ha fatto sparire il grosso della droga. Le indagini però non sono finite e il numero degli indagati potrebbe allungarsi.

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