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Ministero e Comune, guerra di veti

La movida dell'Estate Romana

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Tendoni sì, tendoni no. Bancarelle sì, bancarelle no. Con l'arrivo dell'estate quali manifestazioni è giusto autorizzare e quali negare? Il Ministero dei Beni culturali si fa problemi anche per un ombrellone di troppo. Mentre il Campidoglio pensa di più a cercare di rendere quest'estate meno noiosa. Ma il tira e molla si sta trasformando in una lunga battaglia di logoramento. L'ultimo affondo al sindaco Alemanno arriva dal sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, che annuncia un «manifesto contro il crescente degrado che sta lacerando e minacciando in profondità la bellezza della città». A firmare il manifesto il sottosegretario inviterà associazioni come Italia Nostra, Legambiente e Mecenate 90. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la sospensiva del Tar che ha autorizzato la discoteca Kura Kura sulla scalea Bruno Zevi a Valle Giulia (in attesa del pronunciamento definitivo dei magistrati amministrativi atteso per oggi). Discoteca contro cui si era espressa la Soprintendenza ai Beni culturali, che aveva negato l'apertura del locale. «Il Tar non ci ha neppure comunicato la sospensiva», si sfoga Giro. Ma la guerra dei veti è lunga. Nei giorni scorsi c'era stato il parere negativo contro alcuni allestimenti «troppo invasivi» sull'Isola Tiberina. Oppure il nulla osta revocato per il beach soccer al Circo Massimo. La sospensiva del Tar che di fatto ha autorizzato gli ombrelloni viola e i cuscinoni bianchi sulla scalea a Valle Giulia, ha indotto il Ministero a dire basta. «Non sono contrario alle manifestazioni dell'Estate romana, ma al degrado che produce - dice Giro - Le prescrizioni della Soprintendenza vanno rispettate. Il livello è d'allarme rosso». Il logoramento continua.

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