La Madonnina ritorna a vegliare sulla Capitale
Il vento e la pioggia del primo mattino sembravano sconsigliare l'ultima operazione, la più delicata, l'istallazione della Madonnina di Monte Mario. Invece una volta imbragata dalla gru, il vento è cessato e il sole è tornato. «Ciavrà pensato Lei» dice Annamaria Cerioni della sovrintendenza, indicando la statua di Manerbi sospesa a mezz'aria. Al Don Orione alla Camilluccia c'è entusiasmo. «Roma ritrova il suo orizzonte antico» dice il sovrintendente Umberto Broccoli. Sorridono i restauratori che, dopo il crollo del 12 ottobre scorso, presero in cura la sacra scultura, nata da un voto di fede e popolare dei romani alla fine della guerra, danneggiata dal nubifragio e dall'usura. Carlo Usai, il restauratore, è ancora in tuta bianca, «Non capita tutti i giorni di lavorare su una Madonna. Era in condizioni disastrose». Ma da ieri, dopo 7 mesi di assenza, la colossale scultura in bronzo ricoperta di lamine d'oro, è tornata a vegliare sulla Città Eterna. C'è anche l'orgoglio dell'Acer, i costruttori edili romani, che si è fatta carico dei costi dei lavori. «È la nostra partecipazione alla vita della città - dice il presidente Eugenio Batelli - in un momento di crisi abbiamo sentito il dovere di intervenire e fare qualcosa che ci ha emozionato e coinvolto». I padri del Don Orione, dal Provinciale al Generale, seguono la manovra della gru che issa la Madonnina in cima alla torre dove un traliccio portante la terrà ancorata. Per il Comune arrivano il vicesindaco Mauro Cutrufo e l'assessore Fabrizio Ghera. Il Campidoglio si è attivato da subito per trovare una soluzione. Alemanno ha seguito ogni passo della vicenda. Ma la "rinascita" della scultura sarà sugellata il 24 giugno quando il Papa si recherà a benedire la Madonnina di Roma.