Gemma ha la coscienza a posto. Ha lavorato bene
Presidente Rubeo, con la Gemma spa ha gestito le pratiche dell'Ufficio condono per 10 anni e ora è nell'occhio del ciclone. Ci sarebbero migliaia di pratiche illegali e centinaia di migliaia ancora nel cassetto... «La Gemma spa ha svolto servizi di gestione e istruttoria delle pratiche sugli abusi edilizi per conto del Comune e sulla base di direttive, ordini di servizio e controlli provenienti da funzionari e direttori comunali. Il lavoro effettuato dai dipendenti Gemma ha documentato l'irregolarità di migliaia di pratiche e abusi edilizi e tale attività si è sostanziata anche in 12 mila proposte di reiezione che avrebbero dovuto essere notificate ai cittadini dagli Uffici comunali. Non mi risulta che sia stato fatto. Io ho provveduto a denunciare questi fatti alla magistratura». I rapporti con la direzione dell'ufficio comunale non sono mai stati eccellenti, perché? «Se è vero che abbiamo avuto serie difficoltà con alcuni direttori dell'Uce e funzionari comunali è altrettanto vero che con altri, come l'avv. Murra, abbiamo avuto rapporti di proficua e corretta collaborazione. Allo stesso modo con lo stesso assessore all'Urbanistica Corsini vi è stata piena sintonia. Abbiamo avuto gravi difficoltà con alcuni direttori e funzionari, tanto che ho avuto ed ho il sospetto svolgessero ingiustificate attività ostruzionistiche tese a escludere la Gemma dai servizi inerenti al Condono». Lei ha presentato diversi esposti alla magistratura parlando di pratiche "manomesse". In che senso? «La mia società ha presentato 14 esposti su pratiche che risultavano effettivamente manomesse, come le reiezioni. Ma su questo ritengo che vi siano delle indagini in corso e non posso dire altro». Oltre 12 mila reiezioni nel cassetto, più di tremila abusi compiuti dopo il condono del 2003. C'è chi dice che non è un problema "burocratico"... «Effettivamente, gli interessi e le pressioni che ruotano intorno all'Uce sono molteplici. È sufficiente, ad esempio, rilevare che delle circa 210.000 pratiche ancora da lavorare, almeno centomila saranno oggetto di reiezioni». Eppure la sua società ha esposto il problema dell'illegalità nell'ufficio al sindaco, la risposta? «La mia società ha comunicato ufficilmente al sindaco perplessità sui mancati pagamenti dei servizi resi oltre che alla mancata restituzione del ramo di azienda "servizi Tributari" di proprietà Gemma. In quell'occasione si comunicava al sindaco degli esposti della società sulle irregolarità riscontrate in pratiche gestite autonomamente dal Comune e si sollecitava il suo intervento». E così il Comune ha rescisso il contratto... «Quanto accaduto nell'ultimo mese è incomprensibile. Ciò che Gemma ha comunicato al Comune e ancor prima al sindaco era l'impossibilità di pretendere da una società con circa 400 dipendenti l'erogazione continuativa di servizi senza che vi fosse alcun pagamento. La Gemma, ricordo, è sempre stata per legge una società con un unico Committente, il Comune. È del tutto ovvio che, nel momento in cui non si corrispondono più i pagamenti sulle prestazioni rese, si ha come unica conseguenza voluta il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti e la cessazione della società». Adesso cosa accadrà? Gli uffici di via di Decima sono praticamente chiusi e 400 lavoratori continuano aspettano un posto di lavoro... «Non lo so. Prendo atto che il Prefetto sta reiteratamente convocando i dipendenti senza, però, che sia stata trovata una soluzione giuridicamente corretta. È un dato di fatto, però, che tale incomprensibile decisione abbia comportato un serio problema occupazionale per i dipendenti di Gemma oltre che per Italeco e che, per una ragione insussistente, il Comune abbia ritenuto unilateralmente di decidere per la risoluzione del contratto».