È slovena la donna del mistero
Ha un'identità la donna del mistero di Rignano Flaminio. Si chiama Jasna Deticek l'enigmatica donna dell'est evocata nei mesi scorsi dal nuovo filone d'inchiesta sui presunti abusi sessuali ai danni dei bambini dell'asilo «Olga Rovere». Sarebbe lei, secondo quanto rivela il settimanale «Oggi» (che pubblica le foto della donna e della villa), la slovena che è riuscita a fuggire da Rignano poco prima che il suo nome finisse sul registro degli indagati per le ipotesi di reato di sottrazione di persona incapace, sequestro di persona, violenza privata e abbandono di incapace. Ora è irreperibile, ma secondo gli inquirenti potrebbe essersi rifugiata nella sua città d'origine, la slovena Maribor, portandosi dietro la figlia avuta da un imprenditore italiano con il quale viveva nella lussuosa villa con piscina e duemila metri quadrati di giardino, a dieci chilometri da Rignano, nella frazione Montelarco. Un «buen retiro» circondato dal verde subito perquisito a fondo dai carabinieri del Ris prima di essere messo sotto sequestro per «accertamenti urgenti». Potrebbe essere questa villa uno dei luoghi definiti in passato dai bambini il «castello cattivo» teatro dei presunti abusi. Proprio quattro alunni dell'asilo avrebbero raccontato particolari degli interni e della piscina che non avrebbero mai potuto conoscere se fossero mai stati qui. È questa la conclusione a cui sono giunti gli investigatori. Il fascicolo è ancora aperto nella fase di indagine e coperto dal segreto istruttorio. Ma una parte di questi nuovi atti è già confluita nel processo principale ai cinque imputati (tre maestre, una bidella e un autore televisivo, marito di una delle insegnanti) che si è aperto il 27 maggio ed è stato rinviato al 22 settembre prossimo. Proprio alla vigilia dell'apertura del dibattimento è stato depositato il fascicolo dove c'è anche il nome della nuova indagata.