Sfrattato da casa perché omosessuale
«Brutto frocio di merda», e lo sbattono fuori casa. Gli fanno trovare le sue cose davanti la porta dell'appartamento, al Pigneto. È quello che ha denunciato ai carabinieri della caserma di viale Libia Emilio Rez, 25 anni, omosessuale, cantautore di Torre Annunziata, un anno fa già finito in cronaca per aver subito un'aggressione a San Giovanni, rincorso dentro una cornetteria e picchiato da due giovani infuriati perché avrebbe fornito loro delle indicazioni stradali sbagliate. «Ho preso l'appartamento in affitto - racconta Rez - nell'ottobre scorso. Seicento euro al mese per 40 metri quadrati, senza riscaldamento, solo con uno scaldino per l'acqua. I proprietari sono due coniugi settantenni, calabresi». Il fatto che Rez sia gay non li disturba. Gli affari sono affari. «Alla signora chiedo di registrare il contratto - prosegue il cantautore - lei risponde che non è il caso, pagherebbe il 40 per cento di tasse. Qualche giorno dopo mi chiama e dice che vuole rivedere una clausola del contratto, che nel frattempo avevo fotocopiato. La incontro e me lo toglie dalle mani senza restituirmelo. Evidentemente la storia della clausola era una scusa». Due mesi fa le cose precipitano. «Chiamo la proprietaria - prosegue Rez – e le dico che vorrei una copia del regolamento condominiale. Evidentemente ho osato, ho sollevato qualche sospetto. Perché dopo qualche giorno i due proprietari, la figlia e anche il genero, cominciano a tempestarmi di telefonate, anche venti in un giorno. Dicono che sono un frocio di merda, un farabutto, che sono calabresi e con loro casco male, devo guardarmi le spalle. Alla fine quando sul telefonino vedo il loro numero smetto di rispondere. Quindici giorni fa - continua - sono andato al sindacato degli inquilini, il Sunia, dove mi hanno consigliato di cambiare serratura alla porta. Cosa che ho fatto». Ma non è servito a evitare la temuta irruzione dei proprietari di casa. La sera di giovedì scorso Emilio Rez sale al quarto piano e vede davanti la porta di casa sei sacchi. «Pensavo fossero di qualcuno - rievoca - poi ho visto meglio e mi sono accorto che c'era la mia roba: alcuni cambi e i trucchi. Alla porta una seconda serratura. Le mie cose sono rimaste lì: una collezione di dischi, pellicce, gioielli e anche 500 euro». Ora Rez vive da amici. La denuncia è stata presentata per minacce, appropriazione indebita e violazione di domicilio.