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Gol di De Rossi La Capitale esplode

Il Fifa Fan Fest in piazza Siena

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Sono passati quattro anni dalla notte magica di Berlino, eppure è ancora vivo il ricordo della Coppa del Mondo alzata al cielo da capitan Cannavaro. Nel cuore dei tifosi accorsi ieri sera al Fifa Fan Fest, in Piazza di Siena, si è riaccesa la passione per la Nazionale. L'esordio è contro il Paraguay. Alle 19,30 sono già almeno tremila le persone accalcate nell'ovale allestito nel cuore di Villa Borghese. Ci sono comitive di liceali ancora in festa per la fine della scuola, intere famiglie, uomini e donne in tenuta da ufficio che hanno fatto carte false con il capo per essere qui a tifare. Tanti turisti e anche semplici curiosi che si improvvisano tifosi per una sera. Ma la febbre mondiale ha contagiato tutta la città. Presi d'assalto la piazzetta del «Roma Vintage», a Parco San Sebastiano, e il «Rock City» al Parco degli Acquedotti. Occhi al megaschermo anche al «Big Gym», in via delle Tre Fontane all'Eur. Intanto a Piazza di Siena, tra gli uomini è già Bar dello sport. Un classico italiano. Invece le ragazze si scatenano al ritmo tribale del «Waka waka» cantato da Shakira. A parte il caldo torrido, il clima è degno dello stadio Green Point di Città del Capo. Grazie al maxischermo di 50 metri e alle casse a tutto volume sembra di essere quasi in campo. Anche se il rumore delle vuvuzela, le trombette simbolo del Mondiale sudafricano, è stato sostituito da quello dei «clap banner», ventagli di cartoncino che producono un frastuono ugualmente assordante. Sventolano le bandiere Tricolore. Sono le 20,30. Ormai in piazza sono quasi in ventimila. Mani sul cuore. La piazza intona l'Inno. La telecamera passa in rassegna, uno ad uno, i campioni del mondo in carica. Arriva il fischio d'inizio. I cori da stadio la fanno da padrone e si rispolvera persino il classico «po po po» del 2006. La tensione sale alle stelle dopo il gol del Paraguay. La piazza è gelata. Fino all'urlo liberatorio grazie al guizzo di De Rossi su calcio d'angolo. A fine partita, molti sono critici sulla formazione italiana. C'è chi non è convinto dell'attacco. «Se non tiri non segni», dice Marco. E chi invece si accontenta del pareggio. Per Michele, «Non era facile l'esordio, abbiamo giocato bene». E c'è chi, come Giada, è ottimista per il futuro. «Mi è piaciuto lo spirito. Adesso dobbiamo fare bene contro la Nuova Zelanda». Alla fine, però, tutti insieme, uniti, hanno tifato per la Nazionale.

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