La Tangenziale sogna aiuole e panchine
L'assessore alla Cultura del Comune Umberto Croppi rispolvera una vecchia idea della Giunta Veltroni: trasformare in un giardino pensile il tratto della Tangenziale Est che serpeggia tra il Pigneto e San Lorenzo. L'idea fu lanciata una decina d'anni fa, quando le più che ottimistiche previsioni veltroniane davano per spacciata, entro il 2013, la sopraelevata. Ma lo stradone è duro a morire e i tempi delle rivoluzioni urbanistiche capitoline si sa, sono biblici. Secondo quel progetto, riportato anche sulle carte del Nuovo piano regolatore di Roma, in quel tratto la Tangenziale doveva essere smontata e sostituita da una serie di gallerie e sopraelevate. Il nuovo tratto avrebbe dovuto lasciare per sempre la compagnia dei palazzi da cui si lanciava il ragioner Fantozzi per prendere il bus al volo, e passare sotto e sul tracciato dello Scalo ferroviario. Poi, visti i costi dello smontaggio, si è pensato di ricoprire di piante, panchine ed erbetta l'asfalto. E voilà, il giardino pensile sarebbe stato servito. Nel frattempo su quei piloni sono passate milioni di vetture. Oggi Croppi affiderebbe la realizzazione del parco sospeso all'architetto James Corner. Ieri mattina, all'Auditorium, avrebbe confidato al paesaggista statunitense l'intenzione di fargli dare un'occhiatina agli studi fatti fino ad ora dagli architetti italiani. Una scelta non casuale. Corner è il progettista dell'Highline di Manhattan, una passeggiata con vista baia ospitata dalla vecchia linea sospesa della metropolitana. Nodi del Piano regolatore a parte, l'idea è praticabile. Speriamo di non ritrovarci ancora nel 2023 a parlare di giardini pensili al posto della Tangenziale.