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Aborto, la Regione mette ordine

La pillola abortiva Ru486 inibisce l'ormone che assicura il mantenimento della gravidanza

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La giunta regionale varrà oggi le linee guida per la somministrazione della pillola abortiva RU486. Ad annunciarlo è stata ieri da Bruxelles la governatrice Renata Polverini, come anticipato da Il Tempo. Insomma, la Regione oggi porrà fine al far west venutosi a creare con la «fuga in avanti» dell'ospedale Grassi di Ostia che oggi - unico ospedale nel Lazio: negli altri nosocomi la somministrazione non è iniziata - per primo utilizzerà la RU486 su una paziente romana le cui condizioni di salute sconsiglierebbero l'intervento. La giunta è stata convocata per le 15; alle 16 la Polverini illustrerà alla stampa le linee guida regionali e il prontuario ospedaliero del Lazio. Per quanto riguarda la degenza in ospedale in caso di somministrazione della RU486, la governatrice ha anticipato che il documento prevederà il ricovero obbligatorio di tre giorni in ospedale e che le linee guida garantiranno l'applicazione della «legge 194». «Quella dell'ospedale di Grassi di Ostia - ha detto - è una fuga in avanti, perché evidentemente erano venuti a conoscenza dell'imminente approvazione da parte della Regione Lazio delle linee guida». «La presidente Polverini si decide, dopo le nostre sollecitazioni, a prendere una posizione sulla somministrazione della RU486 e a porre fine al caos che regna nel sistema sanitario regionale. Ma lo fa in modo sbagliato e ideologico - commentano i consiglieri regionali di Sinistra Ecologia e Libertà Luigi Nieri e Filiberto Zaratti -Il ricovero obbligatorio delle donne che assumeranno la RU486 è una scelta che non tiene conto del parere della comunità scientifica e della reale volontà delle donne che subiranno, in questo modo, una odiosa imposizione. È una posizione ideologica». Per i consiglieri del Pd Enzo Foschi e Roberta Agostini quella del Grassi «non è stata una fuga in avanti», ma «una risposta concreta e responsabile alle esigenze delle pazienti».   Pronta la replica del centrodesta. Per Isabella Rauti (Pdl) «se posto al di fuori delle linee guida del ministero della Salute, che ne prevedono l'utilizzo nell'ambito della legge 194» l'uso della RU486 potrebbe diventare «una raccapricciante scorciatoia ed essere usata come anticoncezionale». Per Olimpia Tarzia (Lista Polverini) si tratta di un «aborto a tutti gli effetti e la posizione di Sinistra Ecologia e Libertà è ideologica», mentre per Francesco Storace (La Destra) «è comprensibile che la sinistra pretenda di avere ragione sulla pillola RU486. Meno seria appare la pretesa di Nieri e Zaratti di imporre alla Polverini di fare quello che dicono loro».  

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