Le star del cinema sfilano sul veliero dei filibustieri

Immaginarlo nei panni del pirata non riesce poi tanto difficile, forse un tipo ombroso e anticonformista come Federico Zampaglione si divertirebbe a maneggiare spade e boccali di rum sul set di un film. Chissà se un giorno lo vedremo davvero travestito da filibustiere; intanto l'altra sera, con l'ultimo premio ricevuto per la regia del film «Shadow», ma senza la compagnia di Claudia Gerini assorbita dagli impegni di neomamma, è salito sul brigantino «El Pirata» ormeggiato al porto di Fiumicino, dove lo aspettava la festa per la conclusione dell'OstiaFilmFest. I cinque giorni della rassegna cinematografica internazionale del litorale romano sono terminati sul ponte di un veliero che dondolava sotto le stelle di fronte al molo del Delta Yacht Club. E di stelle del cinema se ne sono viste tante a bordo della barca lunga 33 metri, tutta illuminata e traboccante di musica. E' stata l'attrazione dei tanti che sono passati nei giorni scorsi sulla passerella del festival, che ha visto brillare, tra gli altri, i nomi del regista Pupi Avati, una splendida Giovanna Mezzogiorno, Paolo Virzì e Mimmo Calopresti. Al party d'addio sul natante non era difficile riconoscere, tra un centinaio di invitati, Emilio Solfrizzi, migliore attore della kermesse, Luigi Sardiello, miglior regista, il produttore Pier Francesco Aiello, i giurati Roberto Ciufoli e Loredana Cannata teneramente avvinta al suo innamorato, tutti reduci dalla premiazione andata in scena poco prima al multisala Cineland, dove si era vista anche l'attrice Anna Foglietta. A dare il benvenuto c'erano il direttore artistico del festival Francesco Cinquemani e il direttore organizzativo Luca Lianza, coadiuvati dalla press-office Donatella Gimigliano. Ma soprattutto, ad accogliere l'improvvisata ciurma sul brigantino è stato il profumo della cucina calabrese che si spandeva insieme all'odore del mare. All'insegna del «Peperoncino Party», gli ingredienti per una chiusura piccante c'erano tutti, a cominciare dagli insoliti spaghetti con la ‘nduja innaffiati con vino rosso e birra. Molti sono rimasti a ballare fino alle ore piccole, perché il veliero si è poi trasformato in discoteca. Peccato che proprio Federico Zampaglione, il nuovo maestro dell'horror italiano, abbia rivelato di non potersi neppure avvicinare al peperoncino, e si sia tenuto alla larga dalle specialità dello chef di bordo. Uno stomaco non proprio da pirata, il suo.