Aule chiuse, lezioni in corridoio e si affittano altri locali privati

«Dodici aule chiuse e serrate il Municipio vuole dare alle scuole private». Cartelli e striscioni lunedì pomeriggio davanti alla scuola Montessori-Istituto comprensivo di viale Adriatico, con tanto di genitori inferociti: da due anni sopportano l'ammassamento dei figli in laboratori e ambienti non adatti perché 12 aule sono state chiuse in quanto necessitano di lavori. Protesta che ha sortito un primo incontro ieri con il presidente del IV Municipio, Cristiano Bonelli. Esiste una contesa giudiziaria fra Comune (competente per la scuola) e Regione (proprietaria dell'immobile) per l'utilizzo della struttura ex Gil di viale Adriatico con condanna nel 2006 (non definitiva) del Campidoglio per utilizzo abusivo. Da un paio di giorni la gente ha pure scoperto che quattro aule sono state concesse alla scuola privata steinariana-associazione La Primula di via della Cisa. «Aule di una struttura pubblica affidate a privati? – dice Annalisa De Russis, presidente del Consiglio d'Istituto – Due stanze le hanno pure sventrate facendole diventare un unico ambiente. Gran parte del materiale artistico-teatrale e scientifico lì custodito, è sparito». «Ho una bimba in I A, classe che è buttata nella vecchia biblioteca – racconta Marzia Pace – Stanno stretti e su banchi decrepiti. Tutti i laboratori sono stati trasformati in aule ordinarie». «In campagna elettorale la Polverini venne qui per far capire che la contrapposizione con il Comune su questa scuola sparirà risolvendo la situazione» sottolinea Bonelli che con i genitori si è impegnato a trovare altri spazi per le classi, sempre nello stesso edificio. Nessuna marcia indietro sull'affidamento delle quattro aule alla scuola steineriana. «Abbiamo eseguito una delibera consiliare dell'aprile 2009 - precisa l'assessore municipale alla Scuola, Francesco Filini - quando maggioranza e opposizione, insieme, presero l'impegno di valorizzare il metodo scolastico Steineriano. E poi quelle aule non sono della scuola». La dirigente dell'Istituto Comprensivo, Maria Antonietta Iasenzaniro, sottolinea di non essere «mai stata avvisata di questo affidamento a un privato», così ha allertato i carabinieri. «La mia piccola deve seguire le lezioni nell'aula di Musica, con gli strumenti accatastati da una parte – racconta Monica Maccaroni – L'ambiente è grande ma nell'istituto non si fa più musica». «La piccola aula di Religione è stata riadattata per una classe – continua Annamaria Bevilacqua, mamma di una scolara – ma i bambini che intendono seguire l'ora di Religione, devono stare in corridoio».