segue dalla prima Nei primi sei mesi di questo 2010 l'ufficio Servizio riprese cinematografiche e fotografiche del Comune ha rilasciato già 1041 autorizzazioni.
Percapire la proporzione del fenomeno, è come se ogni giorno sette produzioni differenti accendessero telecamere e macchine fotografiche per registrare le bellezze della Città Eterna. In media ogni autorizzazione prevede l'occupazione del suolo pubblico per tre giorni. E ogni troupe si posiziona al confine del set con otto mezzi (i camion per le attrezzature, ndr), occupando 250 metri quadrati di strada. I tir conquistano venti posti auto per film. Tutto è autorizzato, chiaramente. Inoltre la produzione è obbligata a pagare un «affitto» per poter accendere le telcamere in alcuni luoghi della Capitale. Tale spesa varia in base alla location, ai metri quadrati occupati e in base all'appartenenza della zona. Nessun onere aggiuntivo, invece, è previsto se la troupe parcheggia sulle strisce blu. È tutto compreso nel prezzo. Sono 62 mila euro alla voce «entrate» del bilancio a cui il Campidoglio rinuncia e centoquaranta posti auto al giorno occupati Ogni anno più di ventimila tir affittati dal mondo dello spettacolo intasano la Capitale. Tra film, fiction, documentari, cortometraggi, foto e pubblicità è un'invasione. I romani notano i «bestioni» soprattutto in centro storico, tra piazza di Spagna, piazza Navona, i Fori Imperiali, piazza della Rotonda, il Colosseo, largo Agnesi e piazza Venezia. Ma anche nel XVII Municipio, in zona Prati, e in XVI a Monteverde Vecchio. I residenti, magari felici tal volta di incontrare il vip di turno al bar di fronte casa tra una pausa e un'altra, restano però senza parcheggio per la macchina. In una città dove infilare quattro ruote senza prendere multe è spesso un'impresa. Il compromesso regala però a Roma la grande opportunità di farsi bella in tutto il mondo. È una efficace pubblicità, perdipiù gratuita, anche considerando l'incrementato del numero di pellicole straniere girate in Italia con i grandi attori dello star systema americano, da Brad Pitt a George Clooney. Roma attira così investimenti del campo dello spettacolo e introiti per il Comune. E il «cineturismo» è una risorsa ancora tutta da sviluppare. Portare pullman di stranieri ad assistere alle riprese in giro per la città, tra le vie dei Fori, sotto il Colosseo o nelle ville della Capitale potrà essere una delle nuove fonti di attrazioni per rilanciare il turismo. L'idea, del resto, era dello stesso vicesindaco, Mauro Cutrufo, il primo a credere nelle potenzialità del business del cinema a Roma. Fabio Perugia