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Mare preso d'assalto E poi l'incubo traffico

I romani prendono d'assalto le spiagge del litorale

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{{IMG_SX}}La domenica al mare per eccellenza, quella vera, è come un album di figurine. La domenica al mare per eccellenza, quella vera, è come un album di figurine. Per definirsi «perfetta» deve essere completa di tutti i personaggi che da sempre la animano. C'è il romano «de' Roma» che per guadagnarsi la pole position in spiaggia parte la mattina alle 8 per evitare la coda sulla Colombo. C'è il «fagottaro» che, famiglia al seguito, la gita al mare se l'è preparata tutta la settimana per non dover fare a meno di ombrellone e sdraio portati da casa per risparmiare e del frigo bar da riempirlo di panini e bibite. Poi c'è il «fighetto» palestrato e tatuato che ha lavorato tutto l'inverno in sala pesi per stregare le fanciulle in tanga in riva al mare. Quindi i ragazzi già neri di lampada, quelli intimoriti da un'impietosa e sempre puntuale prova costume e poi i bambini che ti tirano la palla addosso, i genitori distratti che nel rincorrerli ti ricoprono di sabbia quando hai appena finito di incremarti. E alla fine loro: i cubani salseri che, con la musica sparata a tutto volume, decidono che alle 15 si balla. E niente pisolino domenicale. Ieri c'erano proprio tutti al mare: da Ostia a Fregene, da Torvajanica a Tor San Lorenzo le case dei romani si suono svuotate per inaugurare una stagione che, finalmente, pare aver rotto gli indugi decidendosi ad arrivare. Evidente, com'è ovvio, che a gongolare per il sole di ieri siano stati soprattutto i gestori degli stabilimenti balneari così come i ristoratori e i proprietari dei chioschi sparsi ovunque sul litorale. Una giornata di incassi record per tutti quanti già dalle prime ore del mattino: alle 11 i parcheggi erano già al collasso, sia quelli privati sia quelli ricavati sul lungomare dove per mettere la macchina si pagano dai 3 ai 5 euro a seconda che ci si accontenti o meno del posto al sole. Numerosi, sulla via Litoranea, i parcheggiatori abusivi che per venire incontro alla totale assenza di posti auto si lasciano affidare le chiavi dai bagnanti già esausti dal traffico per spostargli la macchina all'occorrenza. Memorabile la coda sulle arterie che collegano il centro cittadino con le spiagge: dal Gra all'autostrada Roma-Fiumicino e Roma-Civitavecchia, fino alla Pontina e alla Colombo arrivando alla locale via del lido di Castel Porziano, la strada che divide in due quadranti la Pineta, era un unico groviglio di macchine. Inutile la saggia decisione, presa da molti a fine giornata, di scongiurare un nuovo stop sulle strade anticipando il ritorno già a partire dalle quattro del pomeriggio. Solito ingorgo sulla Colombo da Ostia fino all'Eur, sia sulla corsia centrale che sulla laterale, soprattutto all'altezza dello svincolo per il Gra dove il tappo di auto, creatosi in prossimità delle carreggiate sia interna sia esterna, è stato solo l'antipasto di quanto i romani reduci dalle spiagge si sono poi trovati costretti a subire. Lento il traffico in carreggiata esterna tra l'Appia e l'Ostiense, paralizzato nel tratto compreso tra la Pontina e la Laurentina. Proprio l'ex strada statale 148, incubo fisso degli habituè di Sabaudia e del Circeo, ieri si è superata intrappolando centinaia di automobilisti in code lunghe fino a 30 chilometri. Più clemente la via Aurelia, scelta da quanti al mare di Ostia hanno preferito i lidi di Fregene e Fiumicino. La situazione è tornata alla normalità solo intorno alle 21 quando tutti, ma proprio tutti i romani hanno fatto ritorno alle loro abitazioni. Scottati, felici, qualcuno esausto, in molti stressati dalle code: la prima vera domenica di «quasi» estate, anche quest'anno, non se la sono lasciata sfuggire. Dopo la pioggia, le nuvole e perfino la neve, la Capitale inaugura

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