Alunni disabili nascosti dietro i paraventi
Aule nuove ma mai aperte perché manca la firma del X Municipio sull'attestato di staticità. Locali trasformati in magazzino dagli operai che lavorano nel cantiere aperto da due anni. E gli studenti disabili finiscono a fare lezione in corridoio, nascosti tra due paraventi insieme all'insegnante. Ieri mattina Il Tempo è entrato nell'istituto comprensivo di «via del Fontanile Anagnino» a Morena, diretto da Riccardo Brugner, la scuola dove hanno fatto le elementari anche Sara Panuccio e Franscesca Colonnello, le ragazzine morte in gita scolastica a Ventotene, sotto il crollo del costone di tufo su Cala Rossano. L'istituto comprensivo è in un quartiere in espansione: lo frequentano mille alunni, escluse le 7 classi della materna di 25 bimbi l'una, nelle aule prese in prestito alle elementari, perché a Morena non esiste una scuola materna. «La promettono da 20 anni, ma non è stata mai costruita» spiegano insegnanti e genitori. Ed è anche per questo che il Consiglio d'Istituto si oppone all'ennesimo scippo di ulteriori 2 aule da destinare alla materna. Il consiglio d'istituto presieduto da Lucio Mottola lo ha scritto anche in una nota informativa inviata al X Municipio. «Non è una guerra tra poveri ma la coperta è corta» è la sintesi. Lo spazio non c'è. Gli alunni delle elementari sono costretti a fare tre turni di mensa, si mangia fino alle tre. Mancano i laboratori. «Sono due anni che le famiglie danno i contributi per la sala video ma non abbiamo potuto comprare il maxi schermo perché la sala video non c'è». Il paradosso: lo spazio che c'è è inutilizzato. E in alcune aule piove. Inascoltata la proposta della scuola: «cedere una chiostrina e creare un'aula in un corridoio. E con la costruzione di 2 nuove aule, la materna avrebbe esaurito la lista d'attesa senza ulteriori scippi di spazio». Invece il Municipio pensa di usare 147 mila euro anche per costruire una segreteria nella scuola per l'infanzia che non c'è. «Meglio iniziare a costruirla».