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Muore nel sonno all'asilo

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L'asilo di via Policastro

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Un bambino di tre anni è morto nell'asilo nido "La piccola impronta" di via Policastro, a Torpignattara. Si era addormentato come sempre, verso le 13,30, per il riposo pomeridiano. Dopo due ore le maestre sono rientrate nella stanza. Hanno alzato le tapparelle per svegliare i piccoli. Ma uno di loro è rimasto immobile nel letto. Non respirava, il volto era cianotico, il cuore aveva quasi smesso di battere. Hanno cercato inutilmente di rianimarlo. I sanitari del 118 sono accorsi in un attimo e lo hanno portato all'ospedale Vannini che si trova a neanche 200 metri dall'asilo. Quando è arrivato al pronto soccorso era già morto. Un arresto cardiaco, le cui cause non sono ancora chiare. Il magistrato ha disposto l'autopsia per stamattina. Le maestre hanno raccontato che aveva giocato tutta la mattina con gli altri bambini. Davanti al pronto soccorso, la nonna si dispera: «Fino a ieri stava bene, non è possibile, non c'è spiegazione». Gli zii e i nonni si fanno forza a vicenda. I genitori, una giovane coppia che abita in via Guicciardi, a pochi chilometri di distanza, sono accorsi poco dopo. Quando sono stati chiamati erano fuori città per un funerale. Era il loro unico figlio. Lo avevano iscritto all'asilo di via Policastro nel settembre dello scorso anno, quando la struttura è stata inaugurata. Alla «piccola impronta» le maestre si abbracciano. Sono sconvolte: «È successa una cosa bruttissima. Il bambino stava bene, come è potuto succedere?». Si guardano incredule. Nel cortile ci sono ancora i giochi, un triciclo e una palla. Non riescono a capacitarsi: «Non era un bambino che si portava i giocattoli nel lettino o che si metteva le cose in bocca». Escludono che abbia ingerito qualcosa. Sembra non avesse neanche particolari allergie. «Dieta libera» c'è scritto sulla sua cartellina, conferma un'altra insegnante. «Forse è un problema al cuore - ipotizzano - La maestra Patrizia ha provato a rianimarlo, ma non ce l'ha fatta». La responsabile dell'istituto preferisce non parlare: «Lasciateci piangere da sole», dice. Familiari, maestre e amici sono rimasti fino a tarda sera fuori dal pronto soccorso. I genitori hanno avuto anche il sostegno dell'assessore comunale alla Scuola, Laura Marsilio, e del presidente del VI Municipio, Giammarco Palmieri, che sono rimasti con loro tutto il tempo. L'assessore ha messo a disposizione della giovane coppia gli psicologi del Comune, esprimendo «profondo dolore in attesa che sia fatta chiarezza su quanto accaduto». Le educatrici sono state ascoltate dal magistrato, che ha fatto sequestrare perfino le lenzuola del letto dove dormiva il piccolo.

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