Alla Cattolica piace l'ex manicomio

{{IMG_SX}}Due settimane fa l'Università La Sapienza si è tirata indietro per l'acquisto dei padiglioni dell'ex manicomio Santa Maria della Pietà dove sarebbe dovuto nascere un campus universitario. Oggi spunta un'altra ipotesi: la Cattolica, a cui fa capo il Policlinico universitario Gemelli, avrebbe interesse a subentrare nell'acquisto. Non c'è ancora niente di definito. Le trattative sono ancora in fase embrionale. Ma il Municipio XIX ha avviato i primi contatti con il Gemelli. A svelare il retroscena è il minisindaco Alfredo Milioni: «Il mio assessore alle Opere pubbliche, Francesco Gemelli, mi ha confermato che l'università del Sacro Cuore è interessata ai padiglioni che dovevano andare alla Sapienza. Spero che il rettore Frati ci ripensi, altrimenti ho già dato mandato all'assessore di preparare un incontro con la Cattolica per capire quali possibilità ci sono». L'assessore Gemelli è stato investito del ruolo di mediatore, dal momento che, oltre ad occuparsi di lavori pubblici per il Municipio XIX, è anche dirigente della Cattolica. Ma la situazione è ancora ingarbugliata. La posizione della Sapienza è indefinita. Formalmente il rettore Frati ha abbandonato le trattative per l'acquisto degli otto padiglioni che avrebbero dovuto accogliere almeno una facoltà del primo ateneo romano. In altri quattro edifici la Regione avrebbe dovuto realizzare un piccolo campus per gli studenti. La volontà della Sapienza è quella di recedere dal protocollo d'intesa del 2007 per il riutilizzo dell'ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà. Ma Frati ha anche lasciato aperto uno spiraglio dicendo di essere pronto a ripensarci se fossero cambiate le condizioni. Il problema, infatti, sono i padiglioni che avrebbero dovuto ospitare l'università e che sono ancora occupati dall'Asl RmE. Ma le difficoltà provengono anche dal campo nomadi di via Cesare Lombroso che si trova proprio accanto al Santa Maria della Pietà (il rettore è stato chiaro: «Di certo non posso mandare gli studenti a lezione vicino a un insediamento di nomadi»). A questo punto bisognerà vedere come intende muoversi la Regione (uno dei sei firmatari del protocollo d'intesa assieme a Comune, Provincia, Sapienza, Asl RmE e Municipio XIX). La governatrice Polverini ha assicurato al rettore Frati che avrebbe avviato un'apposita valutazione per cercare possibili soluzioni. Ma il tempo non è molto. I termini fissati, infatti, sono chiari: «il 31 dicembre 2010 è l'ultimo giorno utile per la piena attuazione del protocollo d'intesa». Considerando che sono già passati tre anni e che mancano solo sei mesi, bisogna fare in fretta.