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Musica, fumo e sballo Mattina da adolescenti

L'evento nella discoteca aal Portonaccio

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«Fa caldo, fa tanto caldo. Andiamo al mare» urla il vocalist a tempo di musica. La folla di ragazzini che lo sta a sentire da sotto il palco ieri al mare, però, non c'è andata. Per salutare la festa della Repubblica «quelli del mattinée» si sono dati appuntamento al Qube in via del Portonaccio per ballare ininterrottamente dalle 8 fino alle 18. Piccoli, alcuni non avranno compiuto neanche 10 anni. Chi non ha in bocca la sigaretta – alla faccia del divieto di fumare nei locali chiusi – mastica convulsamente il «Tubolì», una specie di braccialetto fosforescente vendutissimo tra gli adolescenti. L'house mista a techno pompa al massimo quando in molti, in una Roma che si prepara all'annuale parata, ancora dormono. Sono tutti ragazzini, adolescenti tra i 12 e i 18 anni che, iscritti al gruppo su facebook dedicato all'evento, si sono dati appuntamento per un Mattinèe atteso da mesi. Alle 9 del mattino già si balla. Al bancone però niente alcolici, se non per i maggiorenni. Coca cola, acqua, analcolici e redbull. Tanta redbull che in molti già buttano giù con disinvoltura per prepararsi al delirio. I due piani della grande discoteca, meglio nota per le sue serate alternative targate Muccaassassina, sono stracolme di lolite truccate pesantemente e machi in miniatura con la canotta bianca tirata su fin dietro il collo. «Nocciolina da Tor Pignattara» è una delle tante fedelissime che, da tutta Roma, sono arrivate per assistere all'evento. I capelli con le extension, la matita passata con troppa generosità sugli occhi, il top arrotolato sotto il seno, la gonna cortissima e gli stivali anche a giugno: è la divisa che caratterizza le provocanti ragazzine che, attaccate ai tanti pali sparsi per la sala, si muovono più o meno sinuose a ritmo di house. Vogliono farsi notare, e ci riescono. Fanno il verso a quelle più grandi che ballano, ai lati della consolle, riprese da adolescenti in delirio armati di videofonini. Camminare in sala, tra ragazzine che si muovono in mezzo a un cerchio di maschi che le guardano e le incoraggiano, bulli che pogano e altri che spingono è un'impresa. Le luci sparate, i fumogeni, li eccitano: se gli passi accanto e ti strattonano neanche se ne accorgono, storditi dalla musica. I ragazzini con le tute da rapper o le canotte attillate si avvinghiano a ragazzine con la pancia scoperta e il reggiseno a vista. È tutto un gioco di sguardi nel caos di luci e musica. È una gara alla conquista: il gioco della provocazione di cui le adolescenti svestite e con la gomma in bocca conoscono tutte le regole. Passano le ore e la musica non smette di suonare: qualcuno ha portato anche il fratellino più piccolo, per niente a disagio tra i "grandi" del mattinée. Alcuni di loro – saranno almeno un centinaio - sono venuti da soli, chi con l'autobus chi in macchina dell'amico 18enne. Altri addirittura li hanno accompagnati i genitori che poco o nulla immaginano di quanto accada lì dentro. Tre ragazzine, lo sguardo furtivo e il perizoma che esce dal jeans a vita bassa, si chiudono in tondo in cima alle scale che affacciano su una sala troppo piena. Una prepara la cartina, l'altra squaglia il fumo, la terza è pronta a rollare la canna d'ordinanza. Sono le 10 del mattino, lo sballo è appena cominciato.

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