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Diede atropina ai bambini, alla sbarra

tribunale

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Verrà processata, con l'accusa di duplice tentato omicidio, Tabatha Pacecca, la donna di 31 anni, originaria di Alatri, che somministrò dell'atropina a due figli di amici, da cui si recava come baby-sitter, per poi intervenire con i medici del Pronto soccorso spacciandosi come «collega» e dando consigli sulle sostanze idonee ad annullare l'effetto della sostanza. Il rinvio a giudizio è stato disposto ieri dal Gup, Elvira Tamburelli. Nel procedimento si sono costituiti parte civile gli avvocati Valerio Spigarelli e Lucia Marini che assistono i genitori dei bambini. I fatti risalgono al novembre del 2008. La Pacecca, difesa dall'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, somministrò, mischiandola con un succo di frutta, la pericolosa sostanza ad un bambino di 18 mesi che venne ricoverato al Bambino Gesù. Con lui in ospedale c'era anche la Pacecca che anticipò i risultati delle analisi parlando della possibile intossicazione da atropina. I genitori del bimbo presentarono denuncia, così come il padre e la madre di un'altra bambina di 6 anni, di cui Pacecca era stata baby sitter, che in un'altra circostanza mostrò gli stessi sintomi. La donna, studente di biologia, venne arrestata. Il processo inizierà il 4 ottobre.

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