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Prete pedofilo, denunciato il vescovo

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Un vescovo denunciato per concorso in pedofilia e favoreggiamento perché avrebbe coperto un suo sacerdote. La pietra dello scandalo è quella che a partire dal 30 giugno 2008 ha trascinato, prima in carcere e poi in tribunale, l'ex parroco della chiesa di Selva Candida, ad Ottavia. Lui si chiama don Ruggero Conti (ora ai domiciliari), sospettato di otto casi di abusi sessuali, dal 1998 al 2008, su minori figli di parrocchiani, nella chiesa e durante i campi estivi. Il prelato tirato per la tunica, invece, è il vescovo della Diocesi di Porto Santa Rufina, monsignor Gino Reali, della quale fa parte Selva Candida. Il suo nome compare nelle quattro pagine della querela depositata ieri in Procura dai legali di alcune presunte vittime, gli avvocati Marco Malara e Fabrizio Gallo. «In Italia è la prima volta che viene denunciato un vescovo per concorso in reato e favoreggiamento - spiega l'avvocato Gallo - A nostro avviso, però, le prove contro di lui sono evidenti, non potevamo tacere. Nel 2006 - prosegue il legale - l'allora viceparroco don Beno Brichetto, 45 anni, ha riferito al vescovo di aver visto coi suoi occhi don Ruggero con le mani negli slip di un bambino. E lui, anziché prendere le sue parole sul serio e fare accertamenti, ha rimosso il viceparroco (oggi è addirittura fuori dalla Chiesa) e ha riconfermato don Ruggero alla guida della parrochia per altri nove anni. Noi abbiamo accusato il vescovo di concorso in pedofilia: chi non impedisce un evento che ha l'obbligo di impedire ne assume ha la colpa in concorso, commettendo anche favoreggiamento». Monsignor Reali ha sempre espresso «piena fiducia nell'operato della magistratura e vicinanza a quanti sono feriti da questa vicenda». Il 15 giugno la prossima udienza del processo.

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