La svolta verde in dieci mosse
Giardini pensili in centro storico, piscine «telegestite», scuole e uffici che si autoalimentano, case e negozi con fotovoltaico. È Roma tra dieci anni, quando la Capitale avrà già ridotto del venti per cento le emissioni di Co2 grazie all'applicazione del cosidetto «piano Rifkin». L'economista statunitense ingaggiato dal sindaco Alemanno che ieri ha presentato il programma di interventi per «fare di Roma - sostiene Jeremy Rifkin - la prima città al mondo "biosferica"». Un'autonomia energetica della Capitale che significa non solo rispetto per l'ambiente ma anche l'introduzione di un nuovo sistema economico. «Abbiamo diviso la città in tre cerchi, partendo dal centro storico, da riconvertire in residenziale, fino all'estremo, dove il 60% del territorio è agricolo - spiega l'economista - questi tre cerchi dovranno interagire tra loro creando appunto un sistema ecologico e produttivo sostenibile e autosufficiente». L'investimento per rendere la Capitale la prima città senza carbonio e arrivare all'abbattimento del 46% delle emissioni di Co2 nel 2030, è di circa 500 milioni di euro all'anno, pari a poco più dell'1% del Pil capitolino. «Uno degli obiettivi prioritari dell'amministrazione - spiega l'assessore capitolino all'Ambiente, Fabio De Lillo - è quello di realizzare uno sviluppo sostenibile della città a salvaguardia dell'ambiente incentivando la "green economy"». Il piano Rifkin che verrà attuato sotto la "supervisione" del presidente del neonato osservatorio, Livio De Santoli prevede 10 interventi da realizzare entro il 2012. Una conditio sine qua non per avviare quella «rivoluzione industriale» che è poi la sfida del terzo millennio. Nel particolare: La realizzazione in corso e che sarà completata entro il 2011 di una «smart grid» alla Sapienza. Si tratta di nove isole energetiche interconnesse in una rete intelligente di energia termica, frigorifera ed elettrica, sistemi di cogenerazione alimentati anche ad olio vegetale, impianti solari termici e fotovoltaici. Un progetto pilota quello dell'università che verrà esteso ai piani di recupero urbanistico delle zone ex abusive. Le potature degli alberi (50 mila tonnellate all'anno) serviranno invece a produrre energia nei sei ecocentri che verranno realizzati a ridosso del Gra. In tal modo si può ricavare energia pari a 125 Gwh. Il costo è di circa 20 milioni con un tempo di rientro dell'investimento stimato in 4-5 anni. Importante poi il progetto «strumentale anche alle Olimpiadi del 2020», sottolinea il sindaco, che prevede la cogenerazione negli impianti natatori pubblici e privati, da realizzare grazie a un'intesa con Enel, per creare una rete di gestione con controllo centralizzato degli impianti. Ancora, l'ente Eur spa si pone come protagonista assoluto del nuovo piano energetico. Nel quartiere verrà creato un vero e proprio «anello» di teleriscaldamento. Fondamentali poi gli interventi che prevedono illuminazione pubblica ad emissioni zero, completamento dell'installazione dei contatori elettronici, sostituzione negli uffici comunali delle lampade a bassa efficienza con quella ad alta, comunicazione ai cittadini e predisposizione delle azioni nel settore edilizio con un nuovo regolamento per il risparmio energetico. «Per noi - ha detto Alemanno - si tratta di una scelta obbligata perché con i ritardi di Roma non bastavano i vecchi livelli energetici ma serviva un salto tecnologico».