Roma città «a impatto zero», entro il 2020.

Oggila presentazione del grande progetto che ha l'ambizione di cambiare non solo l'ambiente e l'economia della città, ma anche le abitudini di romani e turisti. I progetti in esame vanno dall'applicazione del modello di generazione distribuita ad una centralità, con il coinvolgimento di 2000 appartamenti, 6000 persone, per 6 milioni di kWhe, alla realizzazione di 10 stazioni di distribuzione di idrogeno per autoveicoli; dalla cogenerazione per l'ospedale Sant'Andrea che arriverà ad una produzione di 1,8 milioni di Mwhe, alla città universitaria de La Sapienza che si doterà di impianti di cogenerazione con assetto trigenerativo e fotovoltaico. Tra le idee anche un parco eolico in grado di produrre energia. Dalle parole però è arrivato il momento di passare ai fatti. Del piano Rifkin, (investimenti e tempistica), si saprà probabilmente oggi mentre il destino di Roma Energia, la società comunale preposta all'ideazione e alla realizzazione di progetti ambientali è già noto: verrà chiusa in nome di un «osservatorio» ancora in itinere. Ecco non vorremmo che nell'attesa di creare un altro organo pseudo istituzionale (per risparmiare?) si arrivi al 2020 parlando ancora del piano Rifkin e di come trasformarlo in realtà.