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Gay di 22 anni aggredito a Roma Ha rischiato di perdere un occhio

Il particolare dell'occhio sinistro del giovane omosessuale di 22 anni dopo l'aggressione in strada a Roma, con calci e pugni, da un gruppo di quattro o cinque ragazzi,

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"Gli hanno urlato frocio, frocio e poi lo hanno colpito ripetutamente con calci e pugni all'addome e al volto fino a farlo cadere". A denunciare l'episodio Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma. "Il fatto è accaduto - spiega - nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 maggio, tra l'1.30 e le 2 a S., un ragazzo romano di 22 anni, via del Fagutale nei pressi di via Cavour. Il ragazzo aggredito si è rivolto a Gay Help Line 800.713.713, il numero verde antiomofobia per denunciare l'episodio e ha deciso di sporgere denuncia grazie al servizio di assistenza legale gratuita che la nostra associazione mette a disposizione". QUATTRO ITALIANI I RESPONSABILI - "Gli aggressori - aggiunge il responsabile dell'Ufficio Legale di Gay Help Line, Daniele Stoppello - quattro italiani tra i 25 e i 30 anni, dopo averlo lasciato privo di sensi per terra, gli hanno poi sottratto il cellulare con il quale, prima di essere colpito era al telefono con un amico al quale è riuscito a chiedere aiuto e che lo ha poi raggiunto sul luogo della violenza. Il ragazzo aggredito è stato ricoverato d'urgenza in Ospedale, riportando diverse ferite, tagli e contusioni al volto e rischiando di perdere l'occhio. Le lesioni riportate dal mio assistito sono gravissime. È necessario fare piena luce su questa vicenda e, per questo, forniremo tutti i dettagli e gli elementi utili agli inquirenti perchè siano trovati i responsabili". PIÙ INFORMAZIONE -  "Facciamo davvero un appello alle Forze dell'Ordine - continua - perchè rintraccino i colpevoli di questa aggressione così violenta: sono troppi i casi di omofobia irrisolti di cui non sono stati individuati i responsabili, come, ad esempio, la coppia di ragazzi gay aggredita a Campo de' Fiori, quella aggredita ai Fori Imperiali e il ragazzo aggredito al bus notturno qualche settimana fa". "C'è da notare, inoltre -conclude- che gli aggressori sono sempre più spesso giovani. Le Istituzioni si impegnino davvero quanto prima a mettere in campo una campagna di formazione ed educazione contro l'omofobia e la transfobia a partire dalle scuole come avviene in molti altri Paesi europei. È necessario che la comunità lesbica, gay e trans e la città reagiscano a questo ennesimo episodio di violenza".   TESTIMONE AL GAY PRIDE - Gli organizzatori del Roma Pride intanto hanno invitato il giovane aggredito a partecipare al prossimo raduno del 3 luglio. "La sua testimonianza insieme a quella di tanti altri è la risposta più forte che anche attraverso il Pride la comunità gay vuole dare alla lotta contro l'omofobia e contro ogni forma di intolleranza", affermano in una nota . "Il Pride di Roma - continuano - lancerà alla città e a tutte le istituzioni un forte messaggio perchè ci siano azioni politiche concrete contro la violenza e la discriminazione". Imma Battaglia, presidente Dì Gay Project, chiede invece incontro urgente tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'assessore Umberto Croppi e tutte le realtà associative gay, lesbiche e trans di Roma.  

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