Siamo i più spiati d'Italia

C'erano una volta gli investigatori privati solitari, il cappello calato sugli occhi, i piedi sulla scrivania, chiusi in ufficetti scalcinati con le pale del ventilatore perennemente accese sul soffitto, in attesa del cliente che bussava alla porta. Oggi, invece, c'è un'azienda investigativa, una struttura organizzata complessa e con professionalità differenziate. Roma pullula di agenzie investigative private, dal 2007 al 2009 sono addirittura raddoppiate: da 130 a 259 (sono i dati della Camera di Commercio di Milano). In pratica siamo i più «spiati» d'Italia, più di Milano (ne ha 258) e Napoli (220). Un incremento del 99% in città e del 68,65% a livello regionale. Ma cosa c'entra il cambiamento della domanda con questo boom di offerte? «In tempi di crisi noi andiamo controcorrente - spiega Vincenzo Francese, amministratore delegato di Axerta spa - I clienti ci chiedono di accertare tutto quello che può tutelare i loro interessi in sede giurisdizionale. In pratica abbiamo il compito di raccogliere le prove da esibire in giudizio. E per far questo c'è bisogno di un'organizzazione». Altro che corna e tradimenti? «Per la privacy non si può pedinare la fidanzata, così come il vicino di casa ecc. Ma piuttosto fare controlli sul coniuge per verificare la consistenza dei suoi redditi ai fini dell'assegno di mantenimento così come verificare la moralità del suo comportamento per l'affidamento dei figli». I vostri clienti abituali sono però le aziende «Infatti! Soprattutto vogliono accertare comportamenti sleali da parte dei dipendenti, collaboratori ecc, scovare gli assenteisti per malattie e infortuni. E ne becchiamo tanti che si fingono malati e invece fanno altri lavori. È una truffa anche nei confronti dello Stato». Mi pare di capire che il mercato del lavoro è attivo dalla vostre parti? «Certo, e assumiamo pure gente. È un lavoro redditizio, dai 3000 euro lordi in su. Insomma non è un attività di basso livello economico. Però ci serve una forza lavoro non troppo giovane. Ci vogliono persone con esperienza, che conoscono come vanno le cose nel mondo». Dei cinquantenni rimasti senza lavoro, per esempio? «Sì, quelli sono perfetti».