La cura Polverini: lacrime e sangue

Lacrime e sangue. Tradotto: tagli a pioggia a strutture accreditate, policlinici e riabilitazione. Questo l'esito del vertice di ieri pomeriggio tra le associazioni della sanità privata e la Regione. Alla riunione non ha partecipato la governatrice Renata Polverini. Il il subcommissario Mario Morlacco, il direttore regionale Paolo Artico e Andrea Urbani hanno comunicato ad Aiop, Aris, Federlazio e Confindustria il taglio del 4% sul budget 2010 per tutte le strutture private accreditate e policlinici e del 10% per la riabilitazione. «È stata una comunicazione unilaterale» ha commentato il presidente dell'Aiop Lazio Jessica Faroni a conclusione dell'incontro. «Non abbiamo avuto la possibilità di discutere. Il ricorso alle vie legali, che già ci hanno salvato in passato, è l'unica strada da valutare» ha aggiunto. Dal canto suo Claudia Tulimiero Melis (Ursap-Federlazio) ha fatto sapere che «le strutture di medicina specialistica accreditata sono state convocate dal presidente Polverini per un ulteriore taglio del 2% al tetto di spesa». A questo va aggiunto il taglio del 5% sugli acuti. I privati lamentano anche «la mancanza di una visione politica della sanità e l'assenza della proposizione di una riorganizzazione generale del sistema» e si chiedono: «Che fine hanno fatto i tecnici che hanno redatto il piano in campagna elettorale?». Anche se un margine per ricucire lo strappo c'è: le Rsa. «In sede di tavolo tecnico ci sarà modo di parlarne: mancano settemila posti e i privati saranno molto utili», chiosa il senatore Pdl Domenico Gramazio. La sanità privata resta però sul piede di guerra. L'accordo tra Regione e operatori per i budget 2010 è ancora in alto mare e la Regione non ha altra via che procedere per decreto, che peraltro sono già pronte. Mentre entro domenica sera dovrebbe essere pronto il piano di riordino della rete ospedaliera che sarà presentato - come annunciato dalla Polverini - lunedì, dunque entro la scadenza fissata dal governo per il 31 maggio. La presentazione di un piano credibile è la condizione per lo sblocco dei 450 milioni di fondi Fas necessari a riapianare il disavanzo 2009 e a scongiurare l'aumento delle addizionali regionali Rpef e Irap. Il piano prevederà il taglio di tremila posti letto, che verranno riconvertiti in Rsa (stessa sorte toccherà ai piccoli ospedali) per un esubero di circa diecimila dipendenti tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi la cui ricollocazione è tutta ancora da definire. Presentato il piano, il prossimo passo sarà la nomina dei direttori regionali e il commissariamento di Asl e aziende ospedaliere: dodici direzioni generali scadono il 30 giugno e la Polverini sta già passando al setaccio le delibere per valutare l'operato dei manager.