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Leggi e leggine che calano dall'alto e colpiscono alla cieca.

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Finoraè stato così. Non solo nella Capitale. E la repressione di comportamenti incivili ha suscitato il malcontento anche delle persone educate e rispettose, i molti che vedevano le loro libertà limitate per il malcostume dei pochi. Le nuove ordinanze sindacali su schiamazzi notturni e alcol vanno controcorrente. Gli obiettivi sono chiari. Le sanzioni pesanti ma mirate. Gli eccessi, come quello contro l'ubriacatura itinerante (o pub crawl) perseguitati con multe salate. E, nello stesso tempo, i diritti dei romani che vogliono rilassarsi e divertirsi nelle lunghe notti d'estate saranno rispettati. Questa, almeno, la filosofia delle decisioni adottate in Campidoglio. C'è da dire, però, che l'Italia è inflazionata da norme inapplicate, tanto che uno dei motti preferiti (e più seguiti) dagli italiani è Fatta la legge, trovato l'inganno. È, in parte, un'eredità d'altri tempi, in cui il cittadino era un suddito e il Belpaese preda di dominazioni straniere. Ma, per un'altra parte, è l'effetto della mancanza di senso civico, visto che altri provvedimenti, come quelli su rifiuti, deiezioni canine e bivacchi, non sembrano aver raggiunto il risultato sperato. Napule è 'na carta sporca e nisciuno se ne importa, cantava Pino Daniele. Roma non è molto diversa, da questo punto di vista. E la buona educazione non si può imporre con un'ordinanza.

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