Voglia d'Oriente
«Mettiamoci in comoda posa e liberiamo il mantra dell'Om». E la gente in coro: «Ommm». Per tre volte. È iniziata così la mattinata dello Yoga Aid Challenge, ieri, a piazza Navona. Come tre rintocchi di campane tibetane gli «om» hanno sprigionato i chakra e dato il via alla meditazione. «Tutti nella posizione del cane», recita la speaker al microfono. C'erano quasi trecento persone per l'evento itinerante - organizzato in collaborazione con lo Yoga Festival e la scuola romana di Odaka - che in questi anni ha portato la disciplina orientale nelle piazze delle più grandi metropoli, da Hong Kong a Sydney, da Londra a San Francisco, coinvolgendo oltre diecimila partecipanti. «Passiamo alla posizione dell'albero», continuano dal palco. Ieri la «sfida a tutto yoga» è sbarcata a Roma, per la seconda volta, nella splendida cornice della piazza con la fontana dei Quattro Fiumi che rappresentano i quattro angoli del mondo. Mai luogo poteva essere più adatto, dunque, per celebrare la simbolica unione tra lo spirito dell'uomo e quello della Terra. «Adesso via col secondo guerriero in torsione», insiste la speaker. Quindici maestri si sono alternati sul palco presentando altrettanti approcci alla meditazione: Hatha yoga, Kundalini, Bikram, Power yoga, solo per citarne alcuni. La «liturgia» che si ripete è quella dei saluti al Sole, un sesseguirsi di posture che richiamano alla natura e agli animali. Certo il caldo non ha aiutato - c'erano 25° di temperatura - e mettersi nella posizione del «cane», «dell'albero» piuttosto che del «guerriero in torsione» era piuttosto faticoso. Ma gli yogi sembravano essere in piena armonia anche con il sole a picco. Sull'enorme tatami allestito di fronte l'obelisco innalzato dal Bernini, tanti sorrisi e volti rilassati. Molti gli insegnanti in cerca di nuovi «adepti» ma anche gente comune che ha scoperto nello yoga il modo per staccare la spina dopo una settimana di lavoro. Wendy è americana ma vive a Roma da dieci anni. «Sono qui per vivere con gli altri questa splendida giornata». Per Elena c'è troppo sole «ma è bello comunque perché si sta tutti insieme». Bruno vede lo stare in piazza come «un messaggio» per l'umanità. In ogni caso, la parola d'ordine è: «condivisione». Senza dimenticare lo scopo benefico dell'iniziativa, che ha sposato nuovamente la causa di Medici Senza Frontiere. «L'anno scorso abbiamo raccolto circa tremila euro - racconta Letizia Galli, rappresentante di Msf - speriamo di poterci ripetere». L'offerta è libera e in cambio si riceve un «mala sacro», il rosario buddhista che favorisce il benessere dello spirito. «Liberate il sesto e il settimo chacka - urlano i maestri dal palco - e pure l'ottavo». Non ci si è fatti mancare niente ieri a piazza Navona, nemmeno l'ottavo chakra. Fino al «namasté», il saluto finale.