Un piano per salvare i posti letto
Tagliare tremila posti letto o aumentare automaticamente le addizionali Irpef e Irap, già tra le più alte d'Italia. Non c'è via d'uscita e lo spiraglio per evitare l'aut aut è strettissimo. La governatrice del Lazio Renata Polverini, in ogni caso, ci proverà: oggi, nell'incontro convocato al ministero dell'Economia per l'esame dei piani di rientro, chiederà al ministro della Salute Fazio più tempo in attesa di poter ultimare un nuovo piano di riordino della rete ospedaliera alternativo a quello redatto dall'ormai ex commissario Guzzanti che verrà accantonato. La posta in gioco è altissima: lo sblocco dei fondi Fas (circa 450 milioni di euro) destinati alle infrastrutture e che la Regione Lazio vorrebbe utilizzare per ripianare il deficit sanitario evitando così l'aumento delle addizionali Irpef e Irap. Senza quei fondi, viceversa, la Polverini si troverebbe costretta ad applicare il piano Guzzanti per evitare l'aumento della pressione fiscale regionale: tagliare cioè tremila posti letto (1.500 per acuti, 900 per riabilitazione e 600 per lungo degenza). Il Lazio ha chiuso il 2009 con un disavanzo di 420 milioni e ha un buco di 1,6 miliardi, senza contare il debito consolidato di 9,9 miliardi, che ha costretto la Regione a contrarre un mutuo di oltre 350 milioni l'anno. La strategia della Polverini è prendere tempo per presentare un nuovo piano di riassetto della rete ospedaliera che sarà tarato sui parametri di quattro posti letto ogni mille abitanti fissati dal governo, definendo i budget 2010 per struttura. L'intenzione della governatrice è quella di «non utilizzare interventi tampone, ma di riorganizzare la sanità». Cioè niente tagli indiscriminati, ma riconversione delle strutture per diminuire ospedali e posti letto ma aumentare l'offerta sul territorio e la prevenzione. Solo con la presentazione e il successivo accoglimento di un nuovo piano il governo sbloccherà i fondi Fas senza aumentare le tasse né far cadere sulla sanità la scure prospettata da Guzzanti. D'altra parte, l'intenzione della Polverini di voler azzerare quanto fatto dall'ex commissario è nota sin dalla campagna elettorale. Così com'è nota la scarsa simpatia reciproca col subcommissaro Morlacco che decadrebbe in caso di presentazione di un nuovo riassetto generale. Solo allora la governatrice potrà procedere al commissariamento di Asl e aziende ospedaliere e alla costituzione della governance per varare quella riforma generale che parte dall'accorpamento delle Asl e ridefinirebbe l'intera sanità regionale. Le prime nomine potrebbero arrivare già i primi di giugno (anche se la quadra con i partiti che costituiscono la coalizione di governo non è ancora definita). Fazio permettendo.