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Niente campus al S.Maria della Pietà

Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Il polo universitario nell'ex manicomio di Santa Maria della Pietà non si farà più. La Sapienza ha preso questa decisione due mesi fa, ma la bomba è scoppiata solo ieri. Il 16 marzo scorso il rettore Luigi Frati ha preso carta e penna e ha scritto poche righe: «Il Consiglio di amministrazione dell'Università, agendo secondo il principio dell'autotutela, ha stabilito di revocare le delibere 113/07, 27/08 e 48/08 con il conseguente abbandono delle trattative per l'acquisto dei padiglioni (otto in tutto, ndr) del Santa Maria della Pietà nonché di procedere al recesso del protocollo d'intesa per il riuso funzionale dell'ex ospedale psichiatrico del 18 aprile 2007». La lettera è stata spedita il 21 aprile alla governatrice Polverini, al presidente della Provincia Zingaretti, al sindaco Alemanno, al presidente del Municipio XIX Milioni e al direttore generale dell'Asl RmE Piero Grasso. Il rettore ha spiegato che è «stanco di aspettare. La Regione ci doveva consegnare gli edifici già due anni fa». Per l'acquisto dei padiglioni l'università ha già stanziato 40 milioni. In alcuni padiglioni, infatti, ci sono ancora le strutture dell'Asl RmE. Quelli occupati invece, come il numero 31, dove si trova da cinque anni l'Associazione ex lavanderia, non rientrano tra gli otto edifici dove dovrebbe nascere l'università. Il progetto del polo universitario si inserisce nella riqualificazione complessiva del Santa Maria della Pietà che dovrebbe diventare «centralità polifunzionale urbana». La grandissima struttura vicino al San Filippo Neri dovrebbe ospitare presidi socio-sanitari, gli uffici e la nuova sede del Municipio XIX, strutture per il turismo e, appunto, il polo di attività didattica e di ricerca della Sapienza con alloggi per gli studenti. La decisione del rettore ha sollevato un vespaio. Il capogruppo del Pd alla Pisana, Esterino Montino (all'epoca dell'accordo vicepresidente della Regione) attacca Frati: «Oggi, quasi tre anni dopo, il rettore, con le sue solite uscite furbe, si rimangia firme e parole e butta tutto all'aria». La governatrice Polverini, invece, pare aprire uno spiraglio e attribuisce i ritardi nella consegna dei locali all'ex amministrazione di centrosinistra: «È la prova della inefficienza della giunta precedente. Ho già incontrato Frati nei giorni scorsi e abbiamo affrontato la problematica». Ma il rettore pare sia fermo sulle sue posizioni e per rimediare i tempi sono stretti. Per questo motivo il sindaco Alemanno ha chiesto «un incontro urgente tra Regione, Sapienza e Comune per sbloccare la situazione». Il protocollo comunque è ancora valido. «Noi andremo avanti - spiega il presidente del Municipio XIX Alfredo Milioni - Speriamo che l'Università ci ripensi». Ma pare ci sia già l'interessamento di altri. Come il Policlinico universitario Gemelli che avrebbe sondato la possibilità di subentrare alla Sapienza.

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