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È ancora il Bilancio capitolino a tenere viva la polemica politica tra maggioranza e opposizione.

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Pocodopo la prima «miccia» del segretario romano, Marco Miccoli. «È incredibile come il sindaco Alemanno appena un mese fa dichiarasse che il 2010 per Roma sarebbe stato l'anno della svolta - ricorda Miccoli - e che invece oggi ammetta candidamente che il 2010 sarà un anno orribile. Si è passati dal paradiso all'inferno in 30 giorni». Al di là dei ruoli della politica sono i numeri dell'economia, stavolta, a dettare l'agenda. Così smorza i toni il vice presidente della commissione comunale al Bilancio, Alfredo Ferrari (Pd): «Roma è una città difficile da amministrare, lo sappiamo ma non per questo ci si può astenere dal farlo. Se il sindaco vuole veramente la collaborazione di tutte le forze politiche, parta dall'assunzione delle proprie responsabilità. Il Pd è pronto a un confronto tecnico-politico affinché le scelte per il raggiungimento dell'equilibrio finanziario non lascino indietro le fasce più deboli». A sintetizzare l'intera vicenda ci pensa poi il presidente della commissione Bilancio, Federico Guidi (Pdl) che commenta laconico: «Non è più tempo di nascondere la polvere sotto il tappeto». È arrivato insomma il momento di lasciare la scena alla politica con la «P» maiuscola.

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