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Due solitari dossi, a pochi metri uno dall'altro e posizionati vicino il luogo della strage.

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Cittadinidelusi dagli interventi «a pioggia» del Comune solo dopo lo schianto. «Ci sentiamo presi in giro – sottolinea Marco Merlini, papà di Jessica, 14 anni, una delle vittime – Hanno realizzato i dossi vicino le nostre case, ma il resto del quartiere non merita sicurezza?». «Gli attraversamenti rialzati sono stati messi sugli incroci per permetterne proprio il transito», spiega l'assessore comunale alla Vigilanza Urbana, Giancarlo Petrarca. «Il Comune pensi a un serio programma di interventi – dice Giuseppe, marito di Marzia, una delle due donne travolte – invece di parlare di solidarietà nei nostri confronti proprio nel giorno della sentenza (il 26 aprile scorso i tre automobilisti autori della strage sono stati condannati a 8, 7 e 5 anni, ndr)». Contro il Comune, escluso dal gip per il risarcimento, ora le famiglie delle vittime intenteranno causa. Intanto è partito il progetto per la messa in sicurezza di 150 fermate a rischio del territorio, comprese quelle su via Montanari. Val. Cos.

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