Il decalogo di Renata
Felice compleanno in Regione. I cittadini del Lazio dettano l'agenda a Renata. Nel giorno in cui compie gli anni, (ieri sera la festa fra amici all'Harry's Bar, a due passi da Fontana di Trevi), sono tanti i messaggi di auguri dei fan e ammiratori arrivati sulle pagine di Facebook della presidente Polverini. Pensieri di sostenitori, di fedelissimi, di chi l'ha votata ma non l'ha mai incontrata, o semplici attestati di stima. Accanto agli auguri, ci sono poi gli oltre 340 commenti dal suo insediamento. Le prime impressioni registrate nel blog ufficiale del Governatore. Sì, perché è un dialogo che continua quello fra l'ex sindacalista e i suoi elettori: la gente del Lazio l'ha votata, l'ha voluta a via Cristoforo Colombo per cambiare le cose e adesso le dà del tu, la segue passo passo, aspettandosi molto. Lavoro, lotta agli sprechi, risanamento della sanità, cancellazione degli enti inutili, problema casa, sburocratizzazione, i temi sui quali non si transige. Quelli su cui si spinge per far convergere, nell'immediato, l'attenzione della Giunta, perché troppo a lungo dimenticati. Si pretendono risposte chiare in tempi brevi. Un compito delicatissimo per la pasionaria Ugl: quello di non tradire le aspettative e ricordarsi delle promesse fatte in campagna elettorale. È lo stesso popolo che ha creduto in lei a stabilire le priorità. Come dire, la svolta si deve vedere da subito. I cittadini non smettono di sottolinearlo. «Continua a girare il Lazio, non restare nelle stanze del Palazzo», le consiglia Giulia. «La tua forza viene dal rapporto con la gente; coltivalo sempre». E Manuela le ricorda: «C'è il tempo delle parole e quello dei fatti. Adesso tocca a te». «Io resto Renata per tutti», ha dichiarato lei con gli occhi lucidi appena proclamata. Le danno fiducia. Apprezzamenti positivi per i primi giorni di lavoro, qualche delusione per le poche donne in Giunta e tanta speranza nella determinazione del presidente: «'Nnamo alla grande, Renà - scrive Elisabetta - na donna de fero sei!». Tanti i suggerimenti anche sul metodo di governo. Non ci sono dubbi: il refrain insindacabile è puntare su merito e competenze, contrastando ogni tipo di favoritismo. Questo è ciò che i cittadini desiderano. Chiare le parole di Manu: «Amministrare con onestà, evitando nepotismi». E Katia, trentottenne, madre di due figli, racconta la sua esperienza: «Faccio due lavori per poter arrivare a mille euro al mese. Perché sì, di voglia di lavorare ne ho, ma purtroppo se non sei raccomandata... Lavoro per i miei figli, ma che futuro possiamo offrire loro? Spero che almeno lei riesca a dare una smossa al vecchiume. Faccia il ciclone, se occorre: abbiamo bisogno di persone che ci fanno ricredere nei valori». C'è chi segnala emergenze soprattutto nella Capitale, come i residenti di Passo della Sentinella a Fiumicino. Chi la invoglia, dopo il blitz a sorpresa sulla Roma-Velletri per toccare con mano i disagi dei pendolari, a farsi un giro anche sulla linea Roma-Nettuno. Rita, invece, propone di «destinare i soldi recuperati con la lotta agli sprechi al riassetto sanitario e ai più deboli». Poi, la voce del personale regionale. Opinione diffusa è che la chiave di volta per risolvere i problemi dell'ente Regione è ascoltare direttamente i suoi operatori. Un dipendente che si firma «bluewave» chiede alla presidente di indagare «sul clima di soprusi e svilimento dei meriti e professionalità, sul clientelismo politico». Missione: dare voce ai senza voce, «a chi è stato costretto a tacere per troppi anni». Un terno all'otto per la logica del sistema di governo regionale e delle tante agenzie e società ad esso collegate. Una questione non di poco conto che necessita di una soluzione definita. Chissà, il taglio agli sprechi potrebbe iniziare proprio da qui. Una donna grintosa potrebbe riuscire nell'intento. Polverini è così, dopo la sua festa potrebbe decidere di dare un taglio netto a certe logiche da subito e fare lei la festa a tante inutilità. Il primo compleanno di Renata da governatore. Il primo compleanno con qualche responsabilità in più.