Mucche e trattori, Coldiretti dichiara la guerra del latte
Scoppia la guerra del latte. Fallito il negoziato con la Centrale del Latte di Roma per una revisione del prezzo pagato, gli allevatori romani di Coldiretti annunciano una grande mobilitazione per manifestare il disagio crescente di un settore sempre più in difficoltà. «Siamo costretti a scendere in piazza - dicono i dirigenti di Coldiretti Lazio, Massimo Gargano e Aldo Mattia - la Centrale ci ignora, ma intanto impone le sue tariffe di vendita agli agricoltori, talmente inadeguate da non permettere nemmeno la copertura delle spese di produzione». Dalla stalla al supermercato il prezzo del latte aumenta di ben quattro volte - denunciano - e agli allevatori vanno in media 35 centesimi di euro al litro mentre il consumatore arriva a pagare anche un euro e mezzo allo scaffale. Gli esperti di Coldiretti stimano invece che il costo ideale dovrebbe essere almeno di 42 centesimi più Iva al litro contro i 35,40 siglati da un recente accordo che l'organizzazione rifiuta. Per questo domani saranno al farmer market del Circo Massimo ad illustrate le problematiche del comparto. Naturalmente, com'è loro costume, ci sarà anche l'oggetto del contendere, il latte fresco dell'agro romano che sarà offerto al pubblico in attesa della manifestazione del 18 maggio, quando oltre 2000 imprenditori agricoli raggiungeranno i Cancelli della Centrale del Latte con trattori e mucche al seguito. Ma dietro alla guerra del latte c'è anche la sfida del futuro per evitare che il mancato riconoscimento di una remunerazione adeguata agli allevatori, provochi la chiusura delle stalle e, per conseguenza, la delocalizzazione degli impianti di trasformazione con ripercussioni anche in termini occupazionali su tutta la filiera che al contrario si vuole italiana e firmata dagli agricoltori. Coldiretti scende in piazza «per salvare il vero made in Italy e gli allevamenti laziali dall'importazione di latte, sottoprodotti e surrogati, che vengono spacciati come italiani, combattendo le distorsioni del passaggio del latte dalla stalla alla tavola». Prezzo, origine e sul latte sono i punti fermi sui quali gli agricoltori intendono dare battaglia ma non solo su questi. «Vanno affrontati, oltre al prezzo, altri aspetti quali l'identità e le distintività - dichiara il presidente di Coldiretti Lazio Massimo Gargano - in quanto elementi fondamentali con i quali, il latte della campagna romana, può vincere le sfide della competizione sui mercati. Ritengo che possano dare un importante contributo in termini di eticità delle produzioni e, grazie ad una possibile e ormai assolutamente necessaria obbligatorietà dell'origine, con l'apposizione di etichette non solo sul latte fresco, ma su quello a lunga conservazione e su tutti i derivati, fornire un contributo in termini di sicurezza alimentare nei confronti dei cittadini consumatori».