Lavavetri incollati ai semafori Le multe non hanno effetto

Damiana Verucci Sono tornati, o sarebbe meglio dire che non sono mai andati veramente via. Lavavetri, venditori di fazzoletti, giocolieri si rivedono sempre più spesso ai semafori, agli incroci, nella piazze dove maggiore è il flusso delle auto e più facile il guadagno. L'ordinanza c'è, le istituzioni assicurano che il fenomeno è diminuito, ma basta farsi un giro per la città e accorgersi che di appendere al chiodo gli attrezzi del mestiere e arrendersi alla realtà, lavavetri e simili, non ci pensano proprio. Iniziamo dunque il nostro giro in un qualsiasi giorno della settimana dal XVIII Municipio, piazza Irnerio. Un venditore di fazzoletti e uno di panni per pulire l'auto da una parte, due lavavetri all'altro grande incrocio prima di raggiungere la via Aurelia. Agiscono indisturbati il più delle volte sotto gli occhi dei vigili urbani che interrogati sul perché non intervengono, rispondono candidamente «li mandiamo via, ma poi tanto ritornano». Quel crocevia di strade deve essere davvero invitante se poco distante, in piazza San Giovanni Battista de La Salle, ecco spuntare un altro lavavetri che una dopo l'altra prende di mira le auto ferme al semaforo. E non si riesce a sfuggire neanche al semaforo di fronte a Villa Carpegna. Qui c'è un marocchino, «vecchio» habitué della zona che non si è fatto vedere soltanto un paio di settimane dopo l'ordinanza. Poi è tornato e ora si può incontrare ogni giorno negli orari più diversi. Proseguiamo il nostro giro verso il quartiere Prati. Un lavavetri è appostato al semaforo nell'incrocio subito dopo piazzale degli Eroi. Nel quartiere lo conoscono bene: «È sparito una decina di giorni dopo l'ordinanza - racconta Walter che ha un bar in zona - da diverse settimane sta qui dalle otto di mattina fino alle sei di sera». Altro quartiere, stessa scena. Viale Parioli, angolo via Stoppani. Qui agisce un'intera famiglia rom con tanto di madre e bambini al seguito. Qualcuno, poi, ha iniziato ad adottare veri e propri stratagemmi dopo l'ordinanza. È il caso di un lavavetri conosciuto in viale del Policlinico. Arriva ogni mattina con tanto di fazzoletti e accendini in mano per dare, forse, meno nell'occhio, poi verso l'ora di pranzo, quando notare un vigile in giro è più difficile, tira fuori la spazzola e un secchio d'acqua e inizia ad accostarsi alle auto in sosta al semaforo per pulire il vetro. Un altro lavavetri si può incontrare praticamente ogni mattina nel quartiere Trastevere al semaforo subito dopo Largo Ascianghi dove c'è il Cinema Nuovo Sacher, che «lavora» insieme a due venditori di quotidiani. In una mano ha la spazzola per pulire i vetri, nell'altra pacchi di fazzoletti. E chi pensa che l'ordinanza abbia fatto desistere dall'attività i giocolieri si sbaglia. Anche se il fenomeno, in questo caso, è diminuito e concentrato la domenica e nei festivi. Ancora piazza Irnerio: il noto «personaggio» che per guadagnare qualche euro colpisce un pallone da calcio più volte sulla testa si presenta puntuale ogni domenica alle dieci del mattino e va avanti fino al primo pomeriggio, in barba all'ordinanza. Verso l'ora di pranzo ai semafori di viale XXI aprile si esibiscono giocolieri e suonatori di violino. In via Cristoforo Colombo all'altezza della Regione Lazio sono tornati anche i lanciatori in aria di birilli, un ragazzo italiano e un francese si alternano ogni settimana per il divertimento degli automobilisti, che in realtà il più delle volte tirano fuori la mano dal finestrino e lasciano qualche euro come ricompensa.